A 88 anni muore e lascia un’eredità di tre milioni a Silvio Berlusconi, ma è una bufala
La notizia che parla di una certa Anna C., abruzzese che lavorava alla Presidenza del Consiglio durante il periodo del governo dell’ex Cavaliere, è falsa
La storia risultava tanto curiosa che ci siamo caduti in tanti. Ma la vicenda della vecchina che lascia in eredità i suoi 3 milioni di euro a un uomo che proprio non ne ha bisogno come Silvio Berlusconi è falsa. La notizia, riportata da alcune agenzie di stampa e ripresa da molti siti, è stata diffusa ad arte da quella che Paolo Beltramin, sul Corriere della Sera, ha descritto come «la fabbrica italiana delle fake news»: la fantomatica F.I.R., fondazione italiana risparmiatori.
Il testamento
Le volontà della fantomatica 88enne aquilana deceduta 20 giorni fa sarebbero state raccolte dallo studio dell'altrettanto fantomatico avvocato Andrea Ferrari che avrebbe diffuso questa nota:"Si era rivolta al nostro Studio la signora Anna C., ex impiegata della Segreteria Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, originaria di L'Aquila ma con ultima residenza a Palermo per rappresentarci quanto segue. La donna, nubile e senza figli, proprietaria di ben 3 immobili, diversi terreni e due conti correnti, ci aveva incaricato di predisporre un testamento olografo in favore dell'ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi con il quale ha lavorato durante i vari mandati di quest'ultimo al Governo".
L’impiegata riconoscente
Continua poi la nota del legale: "Più in particolare la stessa che era proprietaria di tre grosse unità immobiliare e di due conti correnti e che godeva di entrate pensionistiche quale ex impiegata dello Stato, aveva deciso - per quando avrebbe cessato di vivere - che il suo patrimonio sarebbe dovuto essere devoluto interamente al Cavaliere in ragione - come si legge nel testamento - della riconoscenza per gli anni di lavoro passati insieme. A tal uopo - prosegue la nota - lo Studio aveva predisposto un olografo con nomina di esecutore testamentario, il dott. Antonio Conte che vigili sull'adempimento dell'esecuzione testamentaria".
La fondazione inesistente
«Il sito web ufficiale della Fir», scriveva Beltramin giorni fa, «la presenta come «un’associazione di consumatori e utenti, liberamente costituita, autonoma, senza fini di lucro e a base democratica e partecipativa». Nei contatti, però, non ci sono né un numero fisso né nomi propri, solo un cellulare anonimo. Stando a una ricerca più approfondita, si scopre che la Fir non è nel registro delle fondazioni lombarde, non ha codice fiscale né partita Iva; lo stesso sito web è stato registrato appena quattro mesi fa, nella Repubblica Ceca. In compenso viene indicata una sede prestigiosa: via Tortona 37 a Milano. E al numero di cellulare — lo stesso dell’avvocato Ferrari, quello della fantomatica 88enne dell’Aquila — chi risponde? Giorni fa, «Andrea Rossi, avvocato»: che aveva promesso di «spedirci via mail carta d’identità, atto fondativo e statuto della fondazione, riferimenti dei notai coinvolti: stiamo ancora aspettando».