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Gli appelli di papa Francesco: per la garanzia universale di acqua potabile e contro le mafie

All’Angelus l’appello ai cristiani perché testimonino il Vangelo operando con lo stile di Dio: vicinanza, compassione, tenerezza

Carlo Di Ciccodi Carlo Di Cicco   
Papa Francesco (Foto Ansa)
Papa Francesco (Foto Ansa)

E’ apparso un po’ dimagrito e determinato Francesco nella recita domenicale dell’Angelus di nuovo nella Biblioteca, anziché alla finestra su Piazza san Pietro, causa le restrizioni previste nelle zone rosse per il Covid 19.E’ apparso un po’ dimagrito e determinato Francesco nella recita domenicale dell’Angelus di nuovo nella Biblioteca, anziché alla finestra su Piazza san Pietro, causa le restrizioni previste nelle zone rosse per il Covid 19.

I due appelli del Papa

Due appelli importanti e di forte impatto sociale –contro le mafie e per la garanzia universale di acqua potabile – hanno segnato il dopo Angelus dedicato alla chiamata della testimonianza dei cristiani per manifestare lo stile di Dio rivelato in Gesù: vicinanza, compassione, tenerezza. “Si tratta di seminare semi di amore non con parole che volano via, ma con esempi concreti, semplici e coraggiosi, non con condanne teoriche, ma con gesti di amore. Allora il Signore, con la sua grazia, ci fa portare frutto, anche quando il terreno è arido a causa di incomprensioni, difficoltà o persecuzioni, o pretese di legalismi o moralismi clericali. Questo è terreno arido”.

Il concetto di servizio

Sul concetto di servizio il papa si era soffermato già ieri nell’udienza  ai responsabili e volontari di FIDESCO, un organismo internazionale di volontariato, incoraggiandoli a “perseverare su questa strada, rimanendo radicati nella dottrina sociale della Chiesa. È più che mai importante, oggi, - precisava il papa - che i fedeli di Cristo siano testimoni di tenerezza e di compassione. Ascoltare il grido dei poveri che risuona dentro di sé, lasciarsi provocare dalla sofferenza degli altri e decidere di andare lontano per toccare le loro ferite – che sono le ferite di Cristo – non solo ci fa partecipare alla costruzione di un mondo più bello, più fraterno, più evangelico, ma rafforza la Chiesa nella sua missione di affrettare l’instaurazione del Regno di Dio” mostrando Gesù che ha scelto un percorso incredibile per essere visto. Per ogni uomo che lo vuole cercare, lui “è il seme nascosto pronto a morire per dare molto frutto. Come a dire: se volete conoscermi, se volete capirmi, guardate il chicco di grano che muore nel terreno, cioè guardate la croce.

L’impegno nel contrasto alle mafie

L’importante è che il segno sia coerente con il Vangelo: la croce non può che esprimere amore, servizio, dono di sé senza riserve: solo così essa è veramente l’“albero della vita”, della vita sovrabbondante. Francesco ha presentato due segni concreti storicamente di manifestare la vicinanza a chi è povero e vive  secondo giustizia: anzitutto l’impegno nel contrasto alle mafie. Forse per dare respiro e  assicurare piena sintonia con quanto aveva già ieri scritto a don Ciotti, fondatore di Libera, il cardinale Gualtiero Bassetti presidente della Cei in occasione del ricordo delle vittime della violenza mafiosa.“Oggi in Italia – ha ricordato Francesco - si celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Le mafie sono presenti in varie parti del mondo e, sfruttando la pandemia, si stanno arricchendo con la corruzione. San Giovanni Paolo II denunciò la loro “cultura di morte” e Benedetto XVI le condannò come “strade di morte”. Queste strutture di peccato, strutture mafiose, contrarie al Vangelo di Cristo, scambiano la fede con l’idolatria. Oggi facciamo memoria di tutte le vittime e rinnoviamo il nostro impegno contro le mafie”.

“Sorella acqua” non è una merce

E poi un obiettivo legato alla questione ecologica. “Domani – ha detto il papa - ricorre la Giornata Mondiale dell’Acqua, che ci invita a riflettere sul valore di questo meraviglioso e insostituibile dono di Dio. Per noi credenti, “sorella acqua” non è una merce: è un simbolo universale ed è fonte di vita e di salute. Troppi fratelli, tanti, tanti fratelli e sorelle hanno accesso a poca acqua e magari inquinata! È necessario assicurare a tutti acqua potabile e servizi igienici. Ringrazio e incoraggio quanti, con diverse professionalità e responsabilità, lavorano per questo scopo così importante. Penso per esempio all’Università dell’Acqua, nella mia patria, a coloro che lavorano per portarla avanti e per far capire l’importanza dell’acqua. Grazie tante a voi argentini che lavorate in questa Università dell’Acqua”.

Carlo Di Ciccodi Carlo Di Cicco   
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