Dossier su politici e vip: chi è lo 007 indagato. Da rapporti col Vaticano ai Servizi, si indaga sui mandanti
Fonti di governo sottolineano anche come vicenda non ha nulla a che fare con quella della selezione per entrare all'Aise della moglie del ministro Crosetto
Nuovi dettagli sugli atti dell'inchiesta della Procura di Perugia sui presunti dossieraggi abusivi sono riportati da alcuni quotidiani. In particolare Corriere della Sera , Messaggero e Repubblica rivelano che tra gli indagati c'è anche un funzionario dei Servizi segreti. Intanto la Commissione antimafia tratterà il caso dell'inchiesta sui presunti dossier della Procura di Perugia mercoledì prossimo 11 settembre. La questione sarà affrontata nell'ambito dell'ufficio di presidenza convocato appunto per mercoledì prossimo. Non si esclude che possano essere valutate eventuali audizioni sulla vicenda.
Chi è lo 007 indagato
Si tratta di una persona vicina al luogotenente Pasquale Striano, accusato come lui di accesso abusivo ai sistemi informatici e rivelazione di segreto. Si indaga sul secondo livello, sui mandanti - spiega Repubblica - "Sono tutt'ora in corso approfondimenti investigativi su più fronti volti a comprendere se Striano abbia agito per conto di uno o più soggetti", scrivono i pm. I due paragrafi della lunga richiesta di arresto firmata dal procuratore Raffaele Cantone sono collegati e seguono l'uno all'altro: numerati 13 e 14 - si legge sulla Stampa - E basterebbero i titoli per spiegare come l'articolata inchiesta su manager politici e vip spiati sia tutt'altro che conclusa. Il primo recita: "I collegamenti di Striano con il Vaticano". Il secondo: "Possibili rapporti con i sistemi di sicurezza (i Servizi ndr)".
Non ha incarichi operativi
Lo 007 indagato nell'inchiesta della procura di Perugia sui presunti dossier a carico di politici e vip nella quale sono indagati anche l'ex pm Antonio Laudati e il tenente della Gdf Pasquale Striano, non ha incarichi operativi all'interno dell'Aise - l'Agenzia per la sicurezza esterna - e non li ha avuti neanche in passato. Lo si apprende da fonti di governo che sottolineano anche come vicenda non ha nulla a che fare con quella della selezione per entrare all'Aise della moglie del ministro Crosetto.
Secondo le stesse fonti l'episodio per cui è indagato lo 007 - una richiesta di informazioni a Striano su un monsignore del Vaticano - nulla ha a che fare con l'Agenzia. Si tratta, sottolineano ancora, di un "episodio chiuso": sono infatti stati fatti tutti gli accertamenti dai quali è emerso che lo 007 si è mosso autonomamente, sfruttando una conoscenza pregressa con Striano. Quale sia il motivo della sua richiesta all'ufficiale della Gdf è una questione che riguarda l'inchiesta della procura di Perugia.
La vicenda dunque, viene ribadito dalle fonti, non ha nulla a che fare con quella della selezione per entrare all'Aise della moglie del ministro Crosetto. Una selezione che si è tenuta circa un paio di anni prima che la notizia uscisse sul quotidiano 'Domani', verso la fine del 2023, un anno dopo l'uscita delle notizie sulla situazione reddituale del ministro. Anche su questi aspetti, in ogni caso, sarebbero stati fatti accertamenti che avrebbero escluso che le informazioni siano arrivate da fonti istituzionali.
Gravina: "Smascherato complotto contro me"
"Gli accertamenti compiuti dalla Procura di Perugia smascherano il complotto che ha portato alla mia iscrizione nel registro degli indagati". Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina commenta così le notizie sull'inchiesta umbra relativa ai dossier abusivi della Direzione nazionale antimafia. "Gli accertamenti contenuti nell'ordinanza a firma del procuratore capo Raffaele Cantone - precisa Gravina -, certificano l'innesco inquinato dell'indagine a mio carico, e cioè 'la falsità della proposta investigativa e l'illiceità dell'attività di approfondimento posta in essere'".
Lega: "Subito chiarezza"
I parlamentari della Lega chiedono "chiarezza" a proposito dell'inchiesta della procura di Perugia su presunti dossier che, secondo un articolo pubblicato oggi da La Verità, avrebbero riguardato soprattutto la Lega e il centrodestra.
"10 anni di presunti dossieraggi solo per colpire il centrodestra e la Lega, con -chiamiamoli- scoop frutto di accessi illegali e attività non autorizzate a quattro mani con la solita stampa. Quanto riportato oggi dalla stampa è vergognoso e di una gravità inaudita, qualcosa di inaccettabile in uno Stato democratico. Si faccia subito chiarezza", ha dichiarato il vice capogruppo vicario della Lega alla Camera Igor Iezzi.
"Ricorrere a questi mezzi - ha detto Paolo Borchia, capo delegazione del Carroccio a Strasburgo - non solo è gravissimo e inaccettabile, ma dovrebbe far gridare chiunque all'emergenza democratica. Queste cose, in Italia, non possono e non devono accadere". Secondo la senatrice Mara Bizzotto, vicepresidente vicario del Gruppo a Palazzo Madama, si tratta di "un metodo vergognoso per colpirci e danneggiarci che palesa un'emergenza democratica". "Torniamo a chiedere che si faccia subito chiarezza, vogliamo sapere chi ha ordinato di spiare centinaia di persone" ha dichiarato la deputata della Lega Simonetta Matone, ex magistrato.