Salvò una donna in mare ma venne multato: sanzione annullata ed encomio al bagnino. "Ma ora lascio"
Saverio Amato lo scorso 3 settembre venne raggiunto da un verbale per non aver avvisato la Capitaneria prima di procedere al salvataggio. Oggi viene riabilitato ma lui prende la decisione drastica: ecco perché

Venne multato dalla Guardia costiera per non averla chiamata prima di effettuare il salvataggio di una donna che rischiava di affogare in mare, come da protocollo di sicurezza. Il bagnino Saverio Amato, lo scorso 3 settembre, si vide recapitare dalla stessa autorità marittima una multa di 1.032 euro, nonostante avesse salvato la vita della donna. Ma tant'è che l'uomo venne sottoposto a degli accertamenti che si sono conclusi in queste ore con l'archiviazione e il ritiro del verbale amministrativo. Ma il gesto meritorio gli venne riconosciuto subito dalla stessa Guardia costiera Capitaneria di porto di Venezia che in un comunicato scrisse: "Il soccorso portato a termine con successo dall'assistente bagnanti di Cavallino-Treporti è un gesto che conferma la professionalità acquisita da questa categoria di operatori, che lavorano con grande attenzione nell'organizzazione del soccorso in mare. Al signor Saverio Amato va un plauso per il suo intervento, per il coraggio e la prontezza dimostrati".
Il bagnino appende al chiodo la maglietta rossa
Oggi il bagnino però, nonostante l'encomio, dice di essersi disamorato del suo lavoro e afferma di voler lasciare la maglietta rossa del soccorso per cambiare vita. Ne scrive il Corriere della sera, al quale confida che fare il bagnino - per definizione un lavoro stagionale - non permette più di sopravvivere tutto l'anno. "Prima sono cambiati i termini per l’indennità di disoccupazione, passati da sei mesi a massimo tre – spiega il bagnino al giornale milanese –. Chi faceva la stagione poteva contare su un sussidio adeguato, che permetteva la sopravvivenza anche in inverno, mentre adesso il diritto alla Naspi è limitato a metà delle settimane lavorate in estate".
Insomma gli stagionali non possono più sopravvivere per tutto l'anno, come succedeva fino a qualche tempo fa. Oggi è solo un lavoro sacrificante: si lavora 10-12 ore al giorno sotto il sole con grandi responsabilità sulle spalle e si subisce tanta burocrazia: "Se dimentichiamo di comprare i cerotti sono mille euro di multa. Ed è solo un esempio". Ai sacrifici si deve aggiungere anche il problema degli affitti: impossibile trovare casa a buon mercato senza contare tutto il resto. Insomma la passione iniziata a 17 anni oggi lascia spazio alla consapevolezza che questa non è più consizione sufficente per una vita dignitosa.