Donna accoltellata in casa, a dare l'allarme i bimbi corsi in strada. Il marito fugge ma muore in un frontale
Ha perso la vita in un incidente stradale l'uomo che a San Secondo Parmense ha ferito a coltellate la moglie su collo, avambraccio e torace. Sul luogo è giunto l'elisoccorso che l'ha portata in ospedale
Una donna di 48 anni è ricoverata in rianimazione all’ospedale Maggiore di Parma, colpita da almeno cinque coltellate al collo, al torace e all’avambraccio. Il fatto è accaduto poco dopo le 8:30 del mattino a San Secondo Parmense, in provincia di Parma. I primi a dare l’allarme sono stati i figli più piccoli della donna, di 7 e 10 anni, che hanno bussato disperati alla porta di una vicina gridando: “La mamma sta male”. La vicina è entrata in casa e ha trovato la 48enne a terra, ancora cosciente ma coperta di sangue, nei pressi della porta del bagno. Proprio mentre veniva chiamato il 112, a poche centinaia di metri di distanza, un’auto si schiantava frontalmente contro un furgone sulla Strada Provinciale 10: alla guida c’era il marito della donna, Dhahri Abdelhakim, morto sul colpo.

La coincidenza tragica e l’unico sospettato
Si indaga per tentato femminicidio
Mentre i soccorsi intervenivano sull’incidente stradale, è emersa una connessione agghiacciante: l’uomo morto nello schianto era il marito della donna aggredita in casa. I Carabinieri e i Vigili del Fuoco, giunti sul posto insieme al 118, hanno riconosciuto l’identità del conducente e avviato un’indagine per chiarire il possibile collegamento tra i due eventi.
Dhahri Abdelhakim, 58 anni, è al momento l’unico sospettato per l’aggressione, anche se la dinamica dello scontro resta da accertare. Testimoni oculari hanno riferito di un’invasione di corsia per diverse decine di metri, avvenuta a velocità sostenuta. Tra le ipotesi investigative, anche quella di un gesto estremo da parte dell’uomo, che potrebbe aver causato volontariamente l’incidente.
Le indagini in corso e il passato familiare
La famiglia, originaria della Tunisia, era arrivata in Italia nel 2023 per ricongiungersi con il padre, già residente da anni nella bassa parmense dove lavorava come operaio. Oltre ai due bambini più piccoli, la coppia ha altri due figli di 14 e 17 anni, che in quel momento si trovavano a scuola. I piccoli, unici testimoni dell’aggressione, sono stati trasferiti in una struttura protetta per garantire loro sicurezza e supporto psicologico.
Nella giornata di oggi, i Carabinieri del nucleo investigativo di Parma e della compagnia di Fidenza hanno raccolto le testimonianze dei parenti e avviato i rilievi nella casa con il supporto del Ris. Non risultano segnalazioni precedenti ai servizi sociali o alle forze dell’ordine per episodi di violenza domestica nella famiglia.