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Donna accoltellata in strada, riprende la raccolta dei rifiuti. Tutti gli interrogativi delle indagini. Il padre: "Il fidanzato è un ragazzo splendido"

Il servizio era stato sospeso per favorire la ricerca dell'arma del delitto di Sharon Verzeni. Il sindaco: "Nessun nuovo elemento". Gli inquirenti cercano di ricostruire quanto accaduto, ancora nessun indagato

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Un'immagine di Sharon Verzeni (Ansa)
Un'immagine di Sharon Verzeni (Ansa)

Continuano serrate le indagini sull'assassinio di Sharon Verzeni, uccisa a coltellate verso l'una di notte di martedì. Le indagini si svolgono a tutto tondo e ancora non ci sono persone indagate. Si tenta infatti di ricostruire la dinamica dei fatti e si cerca di capire chi abbia potutto compiere un'uccisione così efferata a quell'ora di notte in mezzo a una strada. 

La barista ex estetista, di 33 anni, di Terno d'Isola, nel Bergamasco, sembra non avesse situazioni personali o frequentazioni particolari che possano dare indicazioni su quanto accaduto. La dinamica appare ancor avvolta da dubbi: chi è l'uomo la cui sagoma compare in alcune telecamere a circuito chiuso nei pressi e a un'ora compatibile con il fatto di sangue? Nella ricostruzione di quella notte, emerge che a soccorrere la donna siano stati in primis dei passanti che l'hanno assistita fino all'arrivo degli operatori del 118 che, resisi conto della gravità, le dicevano "non arrenderti", nella speranza che riuscisse a salvarsi. Ma Verzeni è morta poco dopo l'arrivo in ospedale e dopo aver perso conoscenza in strada non si è mai più svegliata. 

Il compagno si trovava a casa. Nessuno ha visto o sentito nulla. Solo le urla, quando la donna cercava aiuto, e camminava barcollando in mezzo alla strada, per poi aggrapparsi a una ringhiera. Così racconta una vicina di casa che inizialmente pensava fosse una persona ubriaca, ma poi si è resa conto che era coperta di sangue. "Si è aggrappata alla ringhiera (di una villetta a schiera ndr), poi è caduta all’indietro. Ha anche cercato di rialzarsi", ha detto l'inquilina di una delle abitazioni.

Correva per perdere peso

Era un'abitudine passeggiare la sera tardi per Sharon Verzeni, la trentatreenne uccisa a coltellate a Terno d'Isola nella notte fra il 29 e 30 luglio. Il padre Bruno, rientrato immediatamente con la moglie dalle ferie appena saputo dell'aggressione, lo ha spiegato intervistato dal Corriere della Sera online. Un'abitudine che serviva anche a perder peso, come le aveva chiesto la dietologa. "Usciva tardi per il caldo, quasi sempre con il compagno, e facevano il solito giro, quattro passi per prendere un po' di fresco. Lei lo faceva anche per cercare di dimagrire, perché la dietologa le aveva detto di diminuire di peso" ha raccontato.

Questa volta senza il compagno

Questa volta però il compagno Sergio Ruocco, che Verzeni ha definito "un ragazzo splendido", non la ha accompagnata, anzi non si è nemmeno accorto che fosse uscita. "Avevano cenato insieme, ma poi lui era stanco ed è andato a dormire. Non si è reso conto che Sharon fosse uscita. Deve avere portato fuori la spazzatura e poi - ha ipotizzato il papà - deve essersi incamminata per fare una passeggiata, non so poi cosa è accaduto. Lo hanno svegliato i carabinieri e per quanto ci riguarda è un ragazzo splendido". Sharon, ha aggiunto, non aveva preoccupazioni, si trovava bene al lavoro in una pasticceria di Brembate, non c'era qualcuno che ce l'avesse con lei. "Assolutamente no, al lavoro si trovava bene, era contenta. Adesso a metà agosto doveva partire per le vacanze con il compagno" ha sottolineato: "era una ragazza tranquilla, non coltivava nulla se non il lavoro, la casa e il suo compagno".

Riprende la raccolta dei rifiuti

Intanto riprende la raccolta dei rigìfiuti nelle case del paese dove è avvenuto l'assassinio, dopo che il servizio era stato interrotto per consentire alle forze dell'ordine di cercare l'arma del delitto. "La decisione - si legge nella nota del sindaco Gianluca Sala - è frutto del confronto intercorso con le forze dell'ordine e le autorità, che hanno dato il via libera alla ripresa delle regolari operazioni di conferimento. La misura non è in alcun modo indicativa di un eventuale sviluppo delle indagini sull'omicidio della nostra concittadina Sharon, su cui gli investigatori mantengono il massimo riserbo. L'Amministrazione comunale rinnova la piena collaborazione e la completa disposizione nei confronti delle forze di polizia e degli inquirenti per fare luce sul tragico avvenimento".

 

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