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Bimba di 17 mesi morta dopo aver ingerito una pila. Gli acidi hanno leso l'aorta. Aperta un'inchiesta

La piccola era stata ricoverata, dimessa e poi trasferita d'urgenza. Gli ospedali: "Seguiti tutti i protocolli previsti in questi casi". La Procura indaga sulle cause del decesso.

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Ambulanza
Foto Ansa

Morta il 12 novembre dopo due ricoveri e un trasferimento di urgenza dal policlinico Le Scotte di Siena all'Ospedale del cuore di Massa (Massa Carrara) avvenuti nel giro di una settimana. E' la storia di una bambina di quasi un anno e mezzo che ha gettato nello sgomento la coppia di giovani genitori di origine straniera ma da tempo residenti nel senese. La procura apuana ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo contro ignoti. Da quanto spiegato dai due ospedali in una nota congiunta, la piccola aveva ingoiato una pila e le sue condizioni "sono successivamente peggiorate, probabilmente a causa delle sostanze rilasciate" dalla stessa pila "che hanno avuto un effetto lesivo sull'aorta".

La vicenda

L'incubo è iniziato martedì 5 novembre quando la piccola è stata portata al pronto soccorso de Le Scotte dopo aver accusato un malore; dopo 10 ore di accertamenti la dimissione. Ma quattro ore dopo il ritorno a casa nuovamente una ricaduta e il ritorno in ospedale con un ricovero, stavolta, in terapia intensiva. All'origine del primo ricovero ci sarebbe stato l'ingerimento di una pila, di cui i genitori non si sarebbero accorti, e quindi non lo avrebbero riferito ai medici. La pila sarebbe poi stata individuata e rimossa durante il secondo ricovero a Siena, ma le sostanze chimiche rilasciate avrebbero causato danni irreversibili alla piccola. Poi, martedì 12 novembre il trasferimento all'Ospedale del cuore di Monasterio a Massa dove era stata allertata la sala operatoria per un intervento cardiaco ma per la bambina non ci sarebbe stato neppure il tempo di intervenire. Sarebbe infatti deceduta non appena giunta nell'ospedale apuano.

"La bambina era arrivata all'ospedale di Siena in gravi condizioni a causa dell'ingerimento di una piccola pila, risalente a diversi giorni precedenti all'arrivo in ospedale" si spiega in una nota congiunta dell'Azienda ospedaliera universitaria senese e di Monasterio: "La bambina, dopo tutti gli accertamenti, è stata sottoposta ad intervento di asportazione del corpo estraneo e sono stati seguiti tutti i protocolli previsti in questi casi, ma le sue condizioni sono successivamente peggiorate, probabilmente a causa delle sostanze rilasciate dalla pila che hanno avuto poi un effetto lesivo sull'aorta". La nota si conclude con le condoglianze delle due strutture ospedaliere.

"Non possiamo omettere quello che è successo durante il primo accesso, che sarà appurato dalle indagini, e che fa nascere delle perplessità in relazione alla circostanza che la bimba è stata dimessa per poi ricorrere dopo poche ore all'aiuto dei sanitari" ha detto l'avvocato Vincenzo Bonomei, legale dei genitori. "Ritengo che la vicenda debba avere un quadro valutativo, ad oggi non c'è la possibilità di dare un quadro oggettivo ben determinato", ha aggiunto. Per fare chiarezza la procura di Massa Carrara ha aperto un fascicolo: sequestrate le cartelle cliniche di entrambi i nosocomi, lunedì l'autopsia all'ospedale di Lucca, poi il fascicolo potrebbe passare alla Procura di Siena.

Secondo quanto ricorda Claudio Romano, presidente della Società italiana di gastroenterologia epatologia e nutrizione pediatrica, l'ingestione di corpi estranei da parte dei bambini sotto i 6 anni - dalle monete alle pile - negli ultimi 15 anni è aumentata di oltre il 91%, secondo dati Usa, e solo in Italia i ricoveri per queste cause sono mille l'anno.

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