L'appello del Garante: "Cospito sta male, va trasferito in un carcere adeguato". Anticipata l'udienza sul 41 bis
La Cassazione fissa al 7 marzo l'udienza che dovrà decidere sulla revoca del carcere duro nei confronti dell'anarchico detenuto a Sassari. L'avvocato: "Dopo la caduta ha perso molto sangue, si muove su una sedia a rotelle". Un altro sit in davanti al ministero della Giustizia
Mentre si moltiplicano gli appelli affinché gli venga revocato il regime di carcere duro, trasferire Alfredo Cospito dal carcere sassarese di Banari verso una struttura "idonea" sembra la misura più necessaria. Da 100 giorni l'anarchico in regime di 41 bis è in sciopero della fame e la sua salute è sempre più precaria. Il Garante nazionale per le persone private della Libertà, Mauro Palma, non ha dubbi: è necessario e urgente portare il 49enne i un istituto pentenziario dotato di servizio sanitario.
"In questi mesi, il Garante nazionale ha seguito con attenzione la vicenda di Alfredo Cospito, in sciopero della fame dal 20 ottobre 2022, anche effettuando due visite - si legge in un comunicato emanato dall'Autorità -. Lo ha fatto in maniera continua e costante, evitando tuttavia di prendere posizioni pubbliche, se non per informare sulle condizioni di salute di Cospito e sulle proprie preoccupazioni per una situazione in progressivo deterioramento. Oggi, anche a seguito di notizie circa un aggravamento del suo stato di salute - è scritto -, il Garante nazionale decide di rompere il silenzio per chiedere, questa volta pubblicamente, che Alfredo Cospito sia trasferito con urgenza in una struttura in grado di garantire un immediato intervento di carattere sanitario in caso di situazioni di acuzie, rischio, peraltro, elevato dato il forte stress a cui è sottoposto da mesi il suo organismo".
Il Garante: lo Stato è responsabile per la sua salute
Per Palma, infatti, il carcere di Sassari non è dotato di un centro clinico interno e nel territorio limitrofo non vi sono strutture sanitarie in grado di assicurare eventuali interventi urgenti con la dovuta sicurezza".
"Il Garante nazionale - spiega una nota - ricorda che la tutela della salute di chi è nella disponibilità dello Stato, in quanto privato della libertà personale, è responsabilità dell'Amministrazione che lo ha in carico e ritiene che un trasferimento di Alfredo Cospito non sia più procrastinabile" e "auspica altresì - nel pieno rispetto delle Istituzioni che si stanno occupando della vicenda - che si giunga in tempi rapidi a una soluzione che permetta che sia posto fine allo sciopero della fame che prosegue ormai ininterrotto da cento giorni".
La Cassazione anticipa l'udienza
Nel frattempo la Corte di Cassazione ha reso noto che l'udienza che affronterà il ricorso presentato dal difensore di Cospito è stata anticipata al 7 marzo. Nell'esposto si chiede che il regime di carcere duro - inflitto per 4 anni a seguito del muro alzato dal Tribunale di sorveglianza di Roma che ha respinto un reclamo contro l'applicazione del 41 bis - venga annullato. L'avvocato difensore, Flavio Rossi Albertini, aveva depositato una istanza, legata alle condizioni di salute del detenuto, dopo che i Supremi giudici avevano fissato l'udienza al 20 aprile ora anticipata di oltre un mese.
La caduta e il referto del pronto soccorso
Le condizioni di salute di Cospito sono "in lento peggioramento". La notte scorsa è scivolato nella doccia, forse a causa di un mancamento, è si è rotto il setto nasal - ha raccontato il suo avvocato riportado le parole della medica che lo ha curato -. E' stato immediatamente traferito al pronto soccorso dove è stato medicato". In base a quanto raccontato dalla dottoressa, Cospito fatica a camminare "è sta facendo uso anche della sedia a rotelle: tutti i valori sono i calo e c'è rischio di edema cerebrale".
"Ha le piastrine molto basse - ha spiegato la sanitaria - anche un piccolo taglio può provocare una forte emorragia che, viste le sue condizioni generali di salute e il fatto che non si stia alimentando da 100 giorni, può avere conseguenze gravissime". Poi ha spiegato che "dopo la caduta di stanotte e le cure ricevute in clinica, ora è molto provato ma il dolore al naso si è ridotto. Non riesce però ad avere una termoregolazione normale, indossa tre pantaloni e quattro maglioni per cercare di riscaldarsi. È chiaro - ribadisce Angelica Milia - che non possa continuare a rimanere in questo carcere, deve essere trasferito in una struttura che possa garantirgli assistenza sanitaria adeguata".
Nuovo presidio contro il 41 bis per Cospito
Nuovo presidio degli attivisti oggi pomeriggio a via Arenula, davanti al ministero della Giustizia, per chiedere la revoca del 41 bis per Cospito. "41 bis e ergastolo sono torture di Stato", recita il volantino con cui i manifestanti si danno appuntamento alle 17.30 nel cuore di Roma.