La tromba d'aria, l'albero spezzato e l'impatto con la secca, perché il Bayesian è affondato
"Prima il veliero si è inclinato su un lato e in pochi minuti la barca è affondata, è successo tutto in pochissimo tempo", dice il comandante del Sir Robert, il primo a soccorrere i passeggeri e l'equipaggio
L'albero del Bayesian si è spezzato per il vento fortissimo, il veliero si è inclinato ed è affondato in pochi minuti nelle acque siciliane di Porticello, in provincia di Palermo. Karsten Börner, il comandante della imbarcazione Sir Robert Baden Powell, ha assistito alla tragedia che ha coinvolto all'alba di oggi lo yacht Bayesian con un morto e 6 dispersi.
"Prima il veliero si è inclinato su un lato e in pochi minuti la barca è affondata, è successo tutto in pochissimo tempo", dice il comandante del Sir Robert, il primo a soccorrere i passeggeri e l'equipaggio del Bayesian. La barca a vela, battente bandiera olandese, si trovava proprio vicino al veliero naufragato. L'allarme è scattato poco prima delle cinque di questa mattina. Il comandante è arrivato sulla terraferma con il suo tender.
"Il vento era forte, fortissimo. All'improvviso ho visto l'albero maestro del veliero, alto 72 metri, piegarsi e poi spezzarsi e cadere in acqua. E' successo tutto i pochissimi istanti", ha detto. "C'era in corso una tempesta - ha aggiunto ancora visibilmente scosso - volevamo spostarci da lì ma non abbiamo avuto il tempo". Il comandante con il tendere è riuscito a salvare 15 passeggeri del veliero britannico. "Quando siamo tornati non c'era più nessuno in acqua", dice.
"Sentivamo delle urla e con il tender abbiamo perlustrato la zona per diverso tempo, ma dopo avere salvato 15 persone non abbiamo più visto nessuno", ha detto ancora. "Mentre c'era una tempesta in corso abbiamo notato che la barca accanto alla nostra ha lanciato il razzo rosso di segnalazione, così io con il primo ufficiale siamo subito saliti sul tender per aiutare i passeggeri. Abbiamo soccorso anche una bimba piccola".
C’è però un’altra tesi che potrebbe spiegare il naufragio. Una delle ipotesi è che la rottura non sia stata provocata dalla tromba d’aria ma da un fenomeno meteorologico chiamato downburst. Caratterizzato da venti che impattano sulla terra e sul mare a velocità che possono superare i cento chilometri l’ora. Le raffiche riescono a raggiungere i 150. Sotto la lente anche un poco probabile difetto di fabbricazione dell’albero. Oppure quella dell’impatto della deriva (la parte sotto dell’imbarcazione) del Bayesian con la Secca della Formica che si trova proprio di fronte al porticciolo. Dai 60 metri di profondità la secca raggiunge con due punte la superficie del mare. Il vento avrebbe spostato lo yacht provocando così lo scontro della secca con lo scafo. E aprendo una falla che avrebbe fatto inclinare il veliero fino a farlo affondare. Il meteorologo Paolo Sottocorona dice a Repubblica che l’affondamento di una barca di 50 metri pe