Condannato l'ex di Santanchè, Canio Mazzaro: per i giudici vendette lo yacht per eludere il Fisco
L'imbarcazione venne ceduta alla società Bioera, allora sotto la responsabilità della ministra. Due anni e sei mesi per un'operazione che per il Tribunale di Milano aveva come unico scopo evadere le tasse. L'imbarcazione venne ceduta alla società Bioera, allora sotto la responsabilità della ministra

Giovanni Canio Mazzaro, ex compagno della ministra Daniela Santanchè, è stato condannato a 2 anni e 6 mesi a Milano nel processo per sottrazione fraudolenta di beni e dichiarazione infedele dei redditi, commessi quando era amministratore di Bioera e Ki Group. A deciderlo è stato il giudice del Tribunale Emanuele Mancini, che ha disposto anche la confisca di oltre 644mila euro. La vicenda riguarda una presunta "schermatura" della vendita dello yacht "Unica" per aggirare il Fisco. Vicenda per la quale è stata archiviata in passato la posizione della senatrice di FdI.
Il giudice monocratico della seconda sezione penale, Emanuele Mancini, ha condannato l'imprenditore a 6 mesi in meno rispetto alla richiesta del pm Paolo Filippini, in quanto ha considerato la continuanzione dei reati contestati. Inoltre ha disposto le pene accessorie di rito. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.
La vendita fittizia dello yacht Unica
Canio Mazzaro, che lo scorso dicembre ha rassegnato le dimissioni dalla carica di consigliere di amministrazione di Bioera di cui ha un pacchetto di quote, stando alle indanini, nel 2013 avrebbe evaso le imposte: avrebbe fatto confluire, "in base ad accordi di reversibilità", i suoi redditi su M Consulting, società interposta, in modo da indicare nella dichiarazione dei redditi una cifra inferiore a quella percepita.
"Evasi 1,5 milioni di euro"
Quindi, come si legge nel capo di imputazione, avrebbe accumulato un debito nei confronti dell'Erario di circa 1,5 milioni di euro in totale. Ma per "sottrarsi al pagamento delle imposte (...) e rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva del credito da parte del Fisco", il primo aprile del 2019, avrebbe simulato l'alienazione di un'imbarcazione, appunto l'Unica di cui era proprietario, a Biofood Italia srl, all'epoca rappresentata dall'ex moglie Santanché, per 393 mila euro. Una vendita, secondo l'accusa, che sarebbe avvenuta senza che venisse versato alcun corrispettivo a Mazzaro. Il 24 aprile successivo la stessa barca sarebbe stata ceduta da Biofood ad una società di diritto maltese, la Flying Fish Yachting ltd, l'effettivo compratore, alla medesima cifra di cui la Procura aveva proposta la confisca e che il Tribunale, in sentenza, ha raddoppiato.
"Spoarisce la barca, spariscono i soldi"
Il pm Filippini, durante la sua requisitoria, aveva sottolineato: "Quando la barca sparisce, spariscono anche i soldi e, così, frustra definitivamente ogni pretesa del fisco" aggiungendo che si è trattato di una "vendita finalizzata a far sparire l'unico bene aggredibile e il suo provento". Dopo le motivazioni, il difensore, l'avvocato Matteo Mangià, ricorrerà in appello.