Extra omnes e fumata bianca, le regole del Conclave. Quattro votazioni al giorno, per l'elezione servono i due terzi
Alla fine di ogni sessione, le schede vengono bruciate. Se non si raggiunge la maggioranza, viene aggiunta una sostanza che produce fumo nero (fumata nera)
Con la morte di Papa Francesco, l’attenzione della Chiesa e del mondo si concentra sul prossimo Conclave 2025, il rito solenne che porta all’elezione del nuovo Pontefice. Il termine “conclave” deriva dal latino cum clave, ovvero “chiuso a chiave”, e identifica la procedura rigorosamente riservata che si svolge all’interno della Cappella Sistina in Vaticano.
Conclave: l’arrivo dei cardinali elettori a Roma
I cardinali elettori – attualmente 135, nonostante il limite normativo sia di 120 – giungono a Roma nei giorni precedenti l’apertura ufficiale del conclave. Alloggiano nella Casa Santa Marta, lo stesso edificio scelto da Papa Francesco al posto dell’appartamento pontificio.
Il giorno dell’assemblea si recano nella Basilica di San Pietro per la Messa Pro Eligendo Papa, presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re. Terminata la celebrazione, i cardinali indossano l’abito corale e in processione si dirigono verso la Cappella Sistina, dove si terranno le votazioni.
Come funziona il voto nel Conclave
All’interno della Cappella Sistina, allestita con postazioni individuali e una stufa per la combustione delle schede, si svolgono le operazioni di voto. Prima dell’inizio, i cardinali prestano giuramento di segretezza. L’ingresso viene quindi chiuso con l’annuncio “Extra Omnes” (“Fuori tutti”).
Fasi della votazione:
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Ciascun cardinale scrive il nome del candidato scelto sulla scheda sotto la frase latina Eligo in Summum Pontificem.
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La scheda viene piegata, portata all’altare, posta su un piatto d’argento e depositata nell’urna.
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Gli scrutatori leggono i voti: due in silenzio, uno ad alta voce.
Frequenza delle votazioni:
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Giorno 1: una sola votazione nel pomeriggio.
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Giorni successivi: quattro votazioni al giorno, due al mattino e due al pomeriggio.
Fumata nera o bianca: l’attesa dell’annuncio
Alla fine di ogni sessione, le schede vengono bruciate. Se non si raggiunge la maggioranza, viene aggiunta una sostanza che produce fumo nero (fumata nera). In caso di elezione, invece, si aggiunge un colorante che genera la fumata bianca, segno dell’elezione del nuovo Papa.
Il cardinale decano chiede al candidato eletto se accetta l'incarico e quale nome intende assumere. Se accetta, si procede alla vestizione nella "Stanza delle Lacrime", nella sacrestia della cappella.
L’annuncio del nuovo Papa: Habemus Papam
Il rito si conclude con l’iconico annuncio dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro:
“Habemus Papam” – Abbiamo un Papa.
Successivamente, il nuovo Pontefice si affaccia per impartire la Benedizione Urbi et Orbi davanti a migliaia di fedeli in Piazza San Pietro e a milioni di spettatori in tutto il mondo.