Cinquanta furti nel Sud Piemonte, nove in manette
(ANSA) - CUNEO, 27 LUG - Nove misure cautelari e una cinquantina di furti contestati tra il Cuneese, l'Alessandrino e l'Astigiano. È il frutto dell'operazione "Pater Familias" dei Carabinieri del Comando Provinciale di Cuneo, coordinata dalla Procura di Asti, che ha consentito di sgominare una banda di ladri professionisti, tutti italiani di etnia sinti più un cubano. Cinque indagati sono in carcere, tre ai domiciliari, a un altro è stato imposto l'obbligo di dimora. Il bottino è stimato in circa 200mila euro solo per i 32 colpi contestati nell'ordinanza, ma ce ne sono un'altra ventina che gli inquirenti ritengono di poter ricondurre alla stessa banda.
Autentici professionisti del crimine, commenta il procuratore di Asti Biagio Mazzeo: lo si capisce dall'abitudine di servirsi, anziché di cellulari, di ricetrasmittenti e sistemi di comunicazione occultati nel bavero della giacca. Gli indagati effettuavano sistematiche bonifiche delle due auto sportive utilizzate per i colpi, allo scopo di rimuovere eventuali microspie, e applicavano alle targhe clonate adesive, indistinguibili da quelle autentiche, e una pellicola in grado di fare assumere al veicolo una colorazione cangiante. Il "pater familias" del clan è il pregiudicato Cristiano Audisio, classe 1980, residente a Magliano Alpi (Cuneo): era lui - aiutato dal figlio 23enne Luigi Mischa - a programmare i colpi e a guidare le "batterie", composte da tre persone per volta (altri erano deputati solo all'intestazione fittizia delle auto o alla bonifica ambientale). Oltre alle due Audi, intestate a prestanome, durante le perquisizioni e gli arresti eseguiti da un'ottantina di carabinieri sono stati recuperati arnesi da scasso, strumenti per la bonifica dalle microspie, lampeggianti e una paletta fasulla con lo stemma della polizia locale, più gioielli e orologi di pregio: sono ritenuti provento di furto anche i 45mila euro in contanti e le sedici bottiglie di champagne ritrovate in casa del "pater familias". (ANSA). .