Le carte rivelano i rapporti tra società e ultras che sapevano dell'inchiesta
Il Capo curva: “Incontrai Barella”. Scoperto anche un legame tra ultrà Milan e clan Napoli
Una possibile fuga di notizie e un elemento che pare certificare gli stretti rapporti tra figure dell'Inter ed ultras. Emerge un aspetto inquietante dalle carte dell'inchiesta milanese che ieri ha azzerato, con 19 arresti, i vertici delle curve di San Siro, che avevano stretto "un patto" per gli affari. Risulta dagli atti che il club nerazzurro sarebbe stato al corrente delle indagini in corso, così come i capi della Nord, in costante dialogo anche con quelli della Sud milanista. Un'intercettazione, segnala il gip Domenico Santoro, tra Marco Ferdico, nel direttivo della curva nerazzurra e da ieri in carcere, e Massimiliano Silva, dirigente addetto ai rapporti con la tifoseria, rende evidente "il timore che dietro le quinte ci fossero velate indagini giudiziarie, riservatamente apprese da Cameruccio", Senior security manager nerazzurro, "grazie alle sue conoscenze". Il tema di discussione, a fine luglio 2023, era la "problematica" degli abbonamenti "al secondo anello verde, svincolati dagli Irriducibili", gruppo estromesso a suon di intimidazioni, "e reclamati dal direttivo" della Nord. Per guadagnarci sopra.
Un patto" per gli affari
Ferdico, di fronte all'ipotesi che il numero uno Giuseppe Marotta e Gianluca Cameruccio confermassero il loro "rifiuto" sulla questione abbonamenti, aveva "avvertito Silva che in quel caso avrebbe preteso delle motivazioni". Ferdico: "se invece Marotta non dà l'ok ci deve spiegare Cameruccio il perché no'". Se fosse stato appunto per quelle voci su un'inchiesta. Sempre Ferdico - all'epoca sostenuto da Antonio Bellocco, erede del clan della 'ndrangheta ucciso meno di un mese fa dall'ex terzo componente del direttivo Andrea Beretta - pressava per avere dalla società 1500 biglietti per la finale di Champions 2023 ad Istanbul, pretesi e ottenuti, da rivendere a prezzi maggiorati. "Addirittura", scrive la Procura, in una conversazione del 26 maggio 2023 con l'ex colonna interista Marco Materazzi, Ferdico dice "di aver incontrato Calhanoglu" e "Barella, per parlare delle criticità sorte per la vicenda dei biglietti" e avrebbe "appreso perfino le lamentele del calciatore turco per il comportamento della società".
A muoversi sul fronte ticket era pure la Sud rossonera
Dall'inchiesta spuntano "rilevanti" rapporti tra Luca Lucci, capo della curva milanista, con gli ultras del Napoli. In particolare, con uno "dei capi ultras del rione 'Sanità'" al quale avrebbe procurato "centinaia di biglietti" dell'incontro dei quarti di finale di Champions destinati, "almeno in parte", ad esponenti dei "clan mafiosi della città". Intanto, sempre a Materazzi Ferdico disse di aver "saputo da Zanetti", ex capitano dell'Inter e vicepresidente, che "ci sono dei funzionari di Polizia che stanno monitorando la curva anche per l'accaduto... al povero Vittorio". Il riferimento è all'omicidio nel 2022 dello storico leader ultrà Boiocchi. Una circostanza, si legge, che sarà "certamente approfondita quando l'indagine potrà essere disvelata".
Nel frattempo, dalle carte viene fuori che Materazzi, non indagato come dirigenti e calciatori, prese parte ad una riunione degli ultrà per "la pubblicizzazione della birra" da lui "commercializzata", con la "promessa" di Ferdico e Beretta "ad impegnarsi affinché, in futuro, si concretizzasse la vendita esclusiva nell'eventuale prossimo stadio interista".
Nei verbali di dirigenti dell'Inter, poi, il gip indica "reticenze" e "servilismo", come in quello di Silva che spiegò ai pm che Ferdico gli avrebbe imposto di parlare solo con lui e che gli fece incontrare anche una persona a lui sconosciuta, ossia Bellocco. Mentre Claudio Sala, responsabile sicurezza, disse di essersi "meravigliato" quando la società diede l'ok ai 1500 biglietti. Infine, negli atti si legge che Gloria Ferdico, sorella e figlia di Marco e Gianfranco, entrambi arrestati, viene indicata come "dipendente della società sportiva F.C. Internazionale".
A cura di Igor Greganti e Francesca Brunati