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Capo ultrà Inter, le richieste a Barella, il pranzo con Calhanoglu e i rapporti con Zanetti e Materazzi. Perquisito il cognato di Maldini

Gli ultras volevano organizzare e dar vita a scontri con le opposte tifoserie o le Forze dell'Ordine ed essere un gruppo 'militarmente forte' è essenziale per acquisire, rispetto ed autorevolezza

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Capo ultrà Inter, le richieste a Barella, il pranzo con Calhanoglu e i rapporti con Zanetti e...

"Incontri" con calciatori dell'Inter, come Hakan Calhanoglu, Nicolò Barella e Juan Cuadrado, ormai ex. Ne parla il capo ultrà interista Marco Ferdico, da ieri in carcere, in intercettazioni, come risulta dalla richiesta di misura cautelare dei pm Storari e Ombra, nell'inchiesta di Polizia e Gdf. "Addirittura", scrive la Procura, in una conversazione del 26 maggio 2023 con Marco Materazzi, Ferdico dice "di aver incontrato Calhanoglu" e "Barella, per parlare delle criticità sorte per la vicenda dei biglietti della Finale di Champions" e avrebbe "appreso perfino le lamentele del calciatore turco per il comportamento della società".

I "rapporti con Fc Internazionale"

In questo capitolo vengono riportati i casi, già emersi, delle presunte pressioni su alcuni dirigenti dell'Inter, ma anche sull'allenatore Simone Inzaghi e sull'ex interista Milan Skriniar - i pm fanno riferimento anche ad altri calciatori. Calciatori che, così come dirigenti e responsabili del club, non sono indagati. Calhanoglu, scrivono, "stando alle affermazioni di Ferdico, avrebbe dovuto trascorrere, nel mese di agosto" del 2023 "una serata a cena con la propria famiglia, unitamente a quella di Bellocco Antonio", erede dell'omonima cosca della 'ndrangheta, nel direttivo della curva con Ferdico e Andrea Beretta e ucciso da quest'ultimo meno di un mese fa.

Il pranzo con Calhanoglu

Il 19 agosto 2023 è stata intercettata "una conversazione di Ferdico, il quale mentre si rivolgeva" ad una persona non identificata diceva: "Adesso usciamo a mangiare lunedì o martedì con Calhanoglu, con le famiglie!". In più circostanze, si legge ancora, "come emerso da altre conversazioni" si è compreso "che Ferdico avrebbe incontrato il calciatore turco ricevendo in dono magliette ufficiali consegnate poi a Bellocco".

Inoltre, il 22 agosto 2023 il capo ultrà "ha informato Bellocco di un incontro con Calhanoglu e con il calciatore colombiano dell'Inter Cuadrado", che "avrebbero dovuto perfezionare il 24 agosto". Poi, la telefonata con Materazzi in cui parla di presunti incontri col calciatore turco e Barella sulla questione dei biglietti che la curva reclamava dalla società per la finale di Istanbul: i capi ultrà ne hanno ottenuti 1500 come chiedevano.

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I rapporti con Materazzi

Materazzi, non indagato, scrivono i pm, è "uomo ritenuto ancora molto vicino alla Società Interista e allo stesso tempo legato ad esponenti della Curva Nord". Inoltre, "la vicinanza dell'ex calciatore al direttivo è testimoniata anche dalla sua presenza alla riunione del tifo interista il 14 settembre 2023, occasione nella quale vi è stata la pubblicizzazione della birra commercializzata proprio da Materazzi e la promessa (documentata nel corso di una intercettazione telefonica) di Ferdico (e Beretta) ad impegnarsi affinché, in futuro, si concretizzasse la vendita esclusiva di tale bevanda nell'eventuale prossimo stadio interista".

Zanetti

In una telefonata del 26 maggio 2023 tra il capo ultrà interista Marco Ferdico e Marco Materazzi, ex difensore nerazzurro, è emerso che il primo "avrebbe saputo da Zanetti" ex capitano dell'Inter e vicepresidente - "che …'ci sono dei funzionari di Polizia che stanno monitorando la curva anche per l'accaduto...al povero Vittorio". Il riferimento è all'omicidio dello storico leader ultrà interista Vittorio Boiocchi, ucciso nell'autunno 2022. Lo si legge negli atti dell'inchiesta di Milano. La circostanza, si legge ancora negli atti della Procura e del gip, sarà "certamente approfondita quando l'indagine potrà essere disvelata".

Perquisito Emis Killa

Da quanto si è saputo, il rapper non risulta indagato è si è trattato di una perquisizione "presso terzi". Dalle indagini, si legge negli atti, "sono emerse le ambizioni imprenditoriali di Lucci: il suo ruolo di capo della Curva Sud gli ha consentito di tessere, soprattutto con noti artisti italiani (Fedez, Emis Killa, Lazza, Tony Effe, Cancun, Guè Pequeno),relazioni di carattere lavorativo nel settore musicale". E ciò gli ha consentito "di aumentare - scrive il gip - in maniera esponenziale, e con pochissimi controlli, i propri guadagni, avviando preliminari accordi tesi a gestire i concerti di tali artisti, sia sul territorio nazionale (ed in particolare in Calabria), sia internazionale, facendo leva sull'intraprendenza del suo fedelissimo Hagag Islam, già in contatto con alcuni imprenditori operativi nel settore, molti dei quali di origine calabrese".

Perquisito il cognato di Maldini 

Spuntano anche i nomi dei fratelli Aldo e Mauro Russo, uno cognato di Paolo Maldini e l'altro socio in affari dello stesso capitano del Milan e di Christian Vieri, nell'elenco delle persone perquisite ieri durante il blitz contro i capi ultrà di Inter e Milan. Mauro Russo, secondo quanto si apprende, è indagato, il fratello Aldo no. Come si legge nella richiesta di misura cautelare della Procura di Milano, Mauro Russo avrebbe corrotto, per il capitolo che riguarda gli affari sui parcheggi vicino allo stadio, Manfredi Palmeri, esponente di 'M.I Stadio srl' e consigliere regionale della Lombardia, ora indagato. 

Per ultras necessari armi e campi addestramento

"Organizzare e dar vita a scontri con le opposte tifoserie o le Forze dell'Ordine è un aspetto fondamentale della mentalità ultras ed essere un gruppo 'militarmente forte' è essenziale per acquisire, rispetto ed autorevolezza." E in questa logica si colloca anche la necessità reperire "armi" e di arruolare un "commando" composto da persone "allenate" in "campi di addestramento". Lo scrivono i pm Paolo Storari e Sara Ombra nella richiesta di misura cautelare in gran parte accolta dal gip Domenico Santoro che, ha portato a decapitare i vertici ultrà di Inter e Milan. Nel sostenere ciò la Procura cita il tentato attacco prima della partita Inter- Barcellona del dicembre 2019 da parte di una sessantina di hooligans catalani, i quali, se fossero riusciti nel proprio intento, avrebbero di certo avuto il sopravvento sull'esiguo numero di ultras interisti presenti al Baretto di San Siro.

Due giorni dopo in una riunione sarebbero state "gettate le basi per la costituzione di un gruppo di uomini disposti e, soprattutto, capaci di affrontare scontri fisici ogni qual volta ciò" fosse stato necessario. Inoltre si sarebbero "tracciate le linee per il reperimento delle 'armi' da utilizzare" e si sarebbe sottolineata la necessità di "un vero e proprio addestramento". A tal proposito, si legge nell'atto, è il viaggio organizzato da Andrea Beretta, ex capo della Curva Nord, ora in cella (anche per l'omicidio Bellocco) "con un gruppo di fedelissimi" per "instaurare un gemellaggio con il gruppo hooligans (...) dello Stal Stalowa Wola", club polacco di terza categoria, che "si connota per una spiccata inclinazione alla violenza". 

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