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Il caldo di ottobre e novembre ha evitato una nuova ondata Covid. Ecco i farmaci inutili

Il rischio di circolazione dei virus, compreso quello dell’influenza “normale”, è molto più alto a causa del venir meno dell’obbligo di mascherine prima al chiuso, poi sui mezzi pubblici e infine, forse, anche negli ospedali

Massimiliano Lussanadi Massimiliano Lussana   
Mascherina ospedale
Foto Ansa

Da un lato il venir meno delle protezioni e il calo dell’attenzione sui comportamenti, dall’altro il caldo che aiuta a limitare la circolazione del virus. E’ a questi due estremi del pendolo che sono legati i dati sulla diffusione del Covid in queste settimane, che va controllata, non è completamente sconfitta, ma non va interpretata con un’analisi drammatica del conto dei positivi e nemmeno di quello dei morti, come spiega, come sempre diretto e senza giri di parole, senza paura del politicamente corretto sanitario, Matteo Bassetti che l’ha detto in ogni modo negli ultimi giorni: “I bollettini che parlavano di 120 morti quotidiani uno degli ultimi giorni non hanno alcun senso, perché nessuno di quei 120 è realmente un morto Covid. E’ da otto mesi che non vedo un morto di Covid”. Insomma, si tratta di pazienti che arrivano in ospedale con qualsiasi patologia – dall’incidente stradale al tumore – che purtroppo morirebbero comunque, ma che risultano positivi al tampone, che viene ancora effettuato di default nel momento del ricovero nei reparti. Il che, ovviamente, non significa che siano “morti di Covid”.

La lotta al Covid in Ligura

Come sempre, prendiamo la Liguria come osservatorio privilegiato nella lotta al Covid, per una serie di motivi. La Regione guidata da Giovanni Toti, in questi mesi, anche grazie al ruolo di Matteo Bassetti, è stata spesso all’avanguardia nelle cure e nelle scelte di politica sanitaria che poi hanno fatto scuola anche nel resto d’Italia. E poi è la stessa composizione socio-anagrafica della Liguria, la regione con più anziani e più longevità d’Italia, anche grazie alla qualità della vita, dell’aria e alle temperature, a diventare caso di studio internazionale. Tanto che, come abbiamo raccontato su Tiscalinews, la campagna per la vaccinazione antinfluenzale è stata lanciata in grande stile e sta partendo in questi giorni anche la quinta dose. Tecnicamente, ricordiamo che, come per le altre dosi di richiamo, anche con la quinta è possibile prenotare contestualmente la somministrazione del vaccino antinfluenzale, senza incompatibilità fra i due vaccini. E al momento la quinta dose è in particolare raccomandata per tutti gli over80, per gli ospiti delle RSA e per gli over60 con fragilità motivata da patologie concomitanti o preesistenti. E, come sempre, in Liguria, tutto questo è prenotabile su un apposito portale, che si chiama Prenotovaccino, è realizzato dalla società regionale Liguria Digitale guidata dal numero uno dei manager informatici italiani, Enrico Castanini, e non è mai andato in down, a differenza di quelli di Regioni anche più blasonate che hanno dovuto correre ai ripari rivolgendosi infine a Poste Italiane.

I dati sulle vaccinazioni

Ma, venendo dalla vaccinazione al virus, in questo momento i numeri sono molto più rassicuranti rispetto anche solo a due settimane fa e lo testimonia anche direttamente Giovanni Toti, che è stato fino a pochissimo tempo fa anche l’assessore regionale alla Sanità, oltre che il presidente della Liguria, e quindi maneggia i bollettini con familiarità. Il suo successore come assessore alla Sanità, Angelo Gratarola, è un tecnico puro e fino a pochi giorni fa è stato il responsabile del Pronto soccorso del Policlinico San Martino, l’ospedale più grande d’Europa, nonché il coordinatore del dipartimento regionale emergenza-urgenza, cioè tutti i pronto soccorso e le terapie intensive della Liguria: "La minor circolazione virale ottenuta anche attraverso la vaccinazione- spiega - è uno strumento straordinario per contenere anche la mutazione virale e quindi la possibilità che si sviluppino nuove pericolose varianti. Cogliamo l'occasione di evidenziare che accanto alla vaccinazione anti Covid e necessario aggiungere, in particolare per anziani, fragili e portatori di malattie croniche, la vaccinazione antinfluenzale per combattere un virus che quest'anno potrebbe essere più pericoloso rispetto agli anni passati complici i comportamenti meno restrittivi assunti dalla popolazione".

Senza mascherina negli ospedali e nei bus

E qui arriva il primo punto: grazie alla ripresa della socialità, fortunatamente, e poi al venir meno dell’obbligo di mascherine prima al chiuso, poi sui mezzi pubblici e infine, forse, anche negli ospedali, il rischio di circolazione dei virus, compreso quello dell’influenza “normale” è molto più alto. “E’ ormai acclarato che la curva dell’incidenza è nella fase discendente dopo aver raggiunto il punto più alto di questa ondata a metà ottobre - spiega il direttore generale di Alisa, che è l’agenzia sanitaria regionale ligure, Filippo Ansaldi, statistico della sanità - Ovviamente dobbiamo comunque mantenere alta l’attenzione, anche considerando che questa ondata è avvenuta in un autunno anomalo, con la stagione fredda, che facilita la circolazione dei virus respiratori, che di fatto non è ancora arrivata".

Il caldo alleato contro il vius

E qui sta il punto: l’ottobrata (e l’inizio di novembrata) sono stati fino ad oggi i migliori alleati contro il virus del Covid e anche contro l’influenza. Ma non bisogna abbassare la guardia ed è ancora Gratarola a spiegarlo: “L'impatto sanitario della circolazione del Covid in questo momento non è elevato e non lo è grazie al fatto che la popolazione si è vaccinata in maniera soddisfacente. Oggi però per determinate fasce della popolazione, quindi gli ultrasessantenni e le persone fragili che hanno già fatto la quarta dose o che hanno contratto il virus da almeno quarta mesi, è opportuno procedere al terzo richiamo o quinta dose. Così facendo si ripristina la risposta immunitaria e la si rende più efficace in un periodo dove è atteso un aumento della circolazione virale”.Anche perché, come ha spiegato Bassetti, ottimo divulgatore anche sui suoi social, “Cerberus sfugge a monoclonali e tamponi. Per non rischiare meglio fare il richiamo vaccinale per chi è a maggior rischio”.Il direttore della clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Martino spiega anche che “continuare ad usare la mascherina quando si fa visita a un parente o un amico in ospedale e in RSA è segno di civiltà e rispetto” e a mio parere è incredibile che si discuta della possibilità di levarla.

Omicron BA2 è meno aggressiva

Intanto nello studio di Matteo, che è anche professore universitario ovviamente e compulsa tutti gli studi in materia, arrivano i dati – con una base scientifica certa e consolidata – che sanciscono che Omicron BA2 è meno aggressiva clinicamente di tutte le altre varianti Covid. E Bassetti sorride: “Io lo dico da sempre, ma è importante che sua confermato da uno studio di alto valore scientifico”. C’è spazio anche per una previsione, non drammatica, ma significativa: “Fra poco avremo un aumento significativo dei casi Covid da una parte, e dall’altra tra pochissimo anche di influenza. E cosa succederà quando a dicembre avremo a casa delle persone anziane con l’influenza che metteranno il dito nel saturimetro e vedranno che la saturazione è 92% o 91%? Che correranno in ospedale. E, correndo in ospedale, siccome nulla è stato fatto per fare un filtro fra territorio e ospedale perché siamo esattamente dove eravamo nel 2020, finirà che dovranno essere ricoverate, perché sarà difficile rimandare a casa una persona che ha 92% di saturazione, anche se magari di base aveva 93%”.

I farmaci che non servono

E ce n’è pure per la scienza che non fa la scienza e vive di falsi miti, dal plasma iperummune in giù. Bassetti parla sulla base dei dati scientifici consolidati, per dire quali sono i farmaci che non servono a nulla: "Con il Covid la gente prende come primo farmaco l'azitromicina. Lo abbiamo detto in tutte le salse: non serve a nulla per curare il Covid. Anzi sono quattro i farmaci che non servono a nulla: sono l'azitromicina, l'idrossiclorochina, il cortisone in chi non ha deficit di ossigeno e il plasma iperimmune". Ma c’è ancora chi parla di tutti e quattro. Contro ogni scienza. E talvolta anche contro ogni coscienza.

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