La caccia al covo di Messina Denaro: perquisizioni in corso a Mazara del Vallo. Il mistero del mazzo di chiavi
Gli spostamenti del boss venivano tenuti sotto controllo attraverso telecamere posizionate in vari punti del paese. Dall'alba di questa mattina una palazzina e gli annessi garage sono sotto setaccio di carabinieri e polizia
Un mazzo di chiavi ha aperto le porte di uno dei covi più importanti di Matteo Messina Denaro. Sono state ritrovate il giorno dell'arresto del boss nella clinica privata "La Maddalena" di Palermo. Le videocamere piazzate in vari punti del Trapanese, ma anche i tabulati del suo cellulare hanno dato agli investigatori un ampio raggio nel quale cercare elementi. Indagini che hanno portato oggi alle perquisizioni nel complesso di Mazara, disposte della Dda di Palermo, dove, in via Castelvetrano 45/c che dall'alba carabinieri del Ros e polizia stanno setacciando. Il provvedimento nasce dagli accertamenti dello Sco che hanno consentito di ricostruire gli spostamenti del capomafia in un'area di Mazara nei mesi precedenti all'arresto.
La Dda di Palermo, coordinata dal procuratore Maurizio De Lucia, ha disposto la perquisizione e il controllo di tutti i garage del complesso residenziale e una ispezione dei luoghi per verificare se alcune chiavi trovate al latitante e ai suoi fiancheggiatori aprano appartamenti e locali della struttura.
La pista degli incontri del boss con l'amante
Dopo l'arresto del capomafia e dopo aver individuato l'Alfa con cui il boss ricercato si spostava, gli investigatori hanno ripassato al setaccio le riprese e analizzato le celle agganciate dal suo cellulare scoprendo che in una occasione il capomafia e la sua amante, Lorena Lanceri, attualmente detenuta e condannata a 13 anni per mafia, si erano dati appuntamento in un luogo vicino Mazara. Nelle immagini si vedono le loro auto attraversare la visuale di una videocamera e comparire sotto un altro occhio elettronico un'ora dopo. Un elemento che ha spinto gli investigatori a pensare che i due si fossero dati appuntamento in un luogo tra le due telecamere. Sono così scattati gli accertamenti.
Il dubbio dell'esistenza di più covi segreti
La polizia, che aveva sequestrato le chiavi trovate al boss, ha scoperto inoltre che una apriva il cancello del residence di via Castelvetrano. Gli investigatori stanno ora tentando di verificare se tra le diverse altre chiavi sequestrate qualcuna apra appartamenti o garage del complesso immobiliare.
Dalla cattura del boss gli inquirenti hanno sempre avuto il sospetto che Messina Denaro avesse uno o più covi segreti, ancora mai rintracciati, in cui nascondeva documenti e computer. L'obiettivo dell'attività di oggi è proprio quello di individuarli.