Papa Francesco "in buone condizioni generali e vigile". Il bollettino. La battuta fatta al chirurgo
Bruni: "Gli esami di controllo di routine sono buoni. Per l’intera giornata osserverà il necessario riposo post operatorio. Il Papa è informato dei messaggi di vicinanza"
Papa Francesco "è in buone condizioni generali, vigile e in respiro spontaneo" dopo l'intervento all'intestino. "Lo staff medico che segue il decorso post operatorio del Pontefice informa che ha trascorso una notte tranquilla riuscendo a riposare in modo prolungato; è in buone condizioni generali, vigile e in respiro spontaneo", fa sapere il portavoce del Vaticano, Matteo Bruni.
"Gli esami di controllo di routine sono buoni. Per l’intera giornata osserverà il necessario riposo post operatorio. Il Papa è informato dei messaggi di vicinanza e affetto giunti nelle ultime ore ed esprime la sua gratitudine, chiedendo nel contempo di continuare a pregare per lui", sottolinea la nota del Vaticano. Tra i tantissimi in preghiera per il Pontefice anche padre Antonio Spadaro che via tweet dice: "Sì, ha una fibra forte. Ma soprattutto grande fede e… un grande senso dell’umorismo. Sempre e nonostante tutto".
"Buona reazione all'anestesia, una degenza tra i cinque e sette giorni di degenza, con dieta liquida e niente sforzi. Dopo tre ore di intervento il chirurgo Sergio Alfieri, che ha operato il Papa, parla con i giornalisti visibilmente sollevato. "Tutto e' andato bene, il Papa sta bene" e, sottolinea, "nessuna altra patologia". "Ci ho parlato 10 minuti fa e mi ha detto 'Quando facciamo la terza?', mi ha preso in giro", ha raccontato il medico.Il Papa ha anche scherzato sulla convalescenza. "L'unica cosa che gli ho raccomandato è di non fare sforzi e pesi e lui mi ha guardato come per dire 'Sono il Papa ti pare che faccio pesi'", ha raccontato Alfieri.
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"Alla domanda se sentisse dolore a seguito dell’intervento, il Santo Padre ha risposto più con cenni della testa che con le parole, rassicurando tutti noi che stava bene e che non provava alcun dolore fisico. Sono state queste le prime battute che abbiamo scambiato con Papa Francesco poco dopo il suo trasferimento nell’appartamento riservato al Pontefice nel Reparto Solventi”. Così Massimo Antonelli, direttore dell’Unità operativa complessa Anestesia , Rianimazione, Terapia Intensiva e Tossicologia Clinica del Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs.
Dopo l’intervento, durato circa tre ore, poco prima delle 18 il Papa ha lasciato la sala operatoria ed è stato trasferito nel Reparto Solventi, al 10° piano della Policlinico. "Dormiva ancora" spiega Antonelli, poi al risveglio "gli abbiamo chiesto come si sentisse, e lui ci ha detto che stava bene". La stanza del Pontefice è dotata anche di una vera e propria Terapia intensiva. "È così da quando fu allestita nel 2005, in occasione dell’ultimo intervento chirurgico a cui venne sottoposto Papa Giovanni Paolo II", conclude.