Bambina di 11 anni salvata nel Canale di Sicilia: era aggrappata a due salvagenti. Dramma di un naufragio con 45 dispersi
La piccola, originaria della Sierra Leone, è l’unica sopravvissuta di un’imbarcazione affondata tre giorni fa. Tratta in salvo dalla Ong Compass Collective, è ora al sicuro a Lampedusa

Una bambina di 11 anni originaria della Sierra Leone è stata miracolosamente salvata nel Canale di Sicilia, unica sopravvissuta di un naufragio che ha coinvolto 45 persone. L’imbarcazione di metallo su cui viaggiava, partita da Sfax, in Tunisia, è affondata l’8 dicembre a causa di una tempesta. Per tre giorni la piccola è rimasta in mare, aggrappata a una camera d’aria e a un giubbotto di salvataggio, prima di essere recuperata dal veliero Trotamar III della Ong Compass Collective.
Il salvataggio: “Le sue grida ci hanno guidato”
La notte del 10 dicembre, l’equipaggio del veliero Compass Collective, in zona per un’altra operazione di soccorso, ha udito le grida della bambina in mare. "Le sue grida ci hanno guidato", hanno raccontato i volontari. Il Trotamar III, un veliero di 13 metri equipaggiato con 230 giubbotti di salvataggio, ha salvato la bambina, trovata visibilmente esausta ma viva.
Le prime cure e l’incontro con una volontaria
All’alba, la bambina è stata sbarcata a Lampedusa e immediatamente portata al Poliambulatorio dell’isola per ricevere cure e assistenza. Francesca Saccomandi, volontaria di Mediterranean Hope, ha raccontato all’ANSA: "Sono andata a trovarla in mattinata. Era tranquilla, mi aspettavo di trovarla molto più spaventata, ma era solamente molto, molto stanca. Mi ha raccontato che proviene dalla Sierra Leone". La volontaria ha aggiunto: "Era avvolta in una coperta termica. Le ho lasciato un piccolo kit con uno zainetto, un album da colorare e dei colori. Mi ha ringraziato e poi mi ha detto che avrebbe riposato".
Chi è Compass Collective: una missione umanitaria dal cuore tedesco
Il Trotamar III è una delle imbarcazioni della Ong Compass Collective, un’organizzazione attivista della Bassa Sassonia, in Germania. "Dopo 40 anni di lotta contro un deposito di scorie nucleari a Gorleben, abbiamo deciso di dedicare la nostra esperienza al salvataggio in mare", si legge sul sito dell’organizzazione.
Una tragedia che richiama l’attenzione sulla crisi umanitaria
La vicenda della bambina si inserisce in un contesto drammatico. Nella stessa notte, altre 356 persone sono state soccorse nel Mediterraneo e trasportate a Lampedusa. Cinque barche, partite dalla Libia, trasportavano migranti provenienti da Paesi come Egitto, Sudan, Eritrea e Siria. L’hotspot dell’isola, che fino a poco tempo fa era vuoto, ospita ora oltre 500 persone.