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Giorno della memoria, Meloni: "Shoah tragedia opera di nazisti con complicità fascista". Scritte contro le Ong a Roma

A 80 anni dall'Olocausto, Mattarella a Auschwitz. Con lui teste coronate e altri capi di Stato "per non dimenticare". Proiettate sulla Piramide scritte che accusano associazioni umanitarie di antisemitismo, Amnesty: "Atto ignobile". Le parole di Liliana Segre

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"Ottant'anni fa l'orrore della Shoah si è mostrato al mondo in tutta la sua terrificante forza", è uno dei passaggi del messaggio della premier Giorgia Meloni nel Giorno della Memoria mentre celebrazioni si svolgono in tutta l'Europa con il culmine ad Auschwitz, alla presenza del presidente della Repubblica, Segio Mattarella, dove si sono dati appuntamento 54 tra capi di Stato e di governo per l'80esimo anniversario della liberazione del campo di sterminio polacco ad opera dell'Armata rossa. Un milione e mezzo di ebrei, ma anche rom, omosessuali e oppositori politici vennero sterminati dalla furia nazi-fascista. "Il 27 gennaio 1945 i cancelli di Auschwitz sono stati abbattuti, e insieme ad essi è crollato anche quel muro che impediva di vedere chiaramente l'abominio del piano nazista di persecuzione e di sterminio del popolo ebraico - ha detto la presidente del Consiglio -. Uomini, donne, bambini e anziani strappati dalle loro case, costretti a lasciare tutto, portati nei campi di sterminio e uccisi solo perché di religione ebraica. Un piano la cui premeditata ferocia fa della Shoah una tragedia che non ha paragoni nella storia. Un piano, quello condotto dal regime hitleriano, che in Italia trovò anche la complicità di quello fascista, attraverso l'infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni".

Cartelli shock a Roma contro le Ong

"Se Israele avesse bombardato i treni per Auschwitz, vi sareste schierati con Hitler. Ipocrisia e antisemitismo le vostre bandiere. Buon Giorno della Memoria. Buon giorno Memoria". E' il testo di un cartello proiettato nella notte su una parete della Piramide Cestia e sul Palazzo della Fao a Roma. Accanto alle frasi i loghi di Amnesty, diventata "Amnesy" ed Emergency "Hypocrisy". Nel mirino sono finiti anche l'Anpi, Medici senza Frontiere e la Croce Rossa.  

Amnesty: "Ignobile l'uso del logo nelle scritte anti-Ong a Roma" 

"Tra i tanti usi indebiti del logo di Amnesty International questo è il più ignobile di tutti": lo afferma il portavoce della Ong, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, commentando le scritte proiettate nella notte a Roma su una parete della Piramide Cestia e sul Palazzo della Fao. "L'antisemitismo è una violazione dei diritti umani grave e diffusa e accusare un'organizzazione per i diritti umani di violarli è ridicolo oltre che grave", ha affermato Noury. "In una giornata come questa dedicata alla memoria e al rispetto delle vittime e dei sopravvissuti alla Shoah, questa azione è veramente spregevole", ha aggiunto.

Abodi: "Scritte su piramide Cestia sono arretratezza culturale"

"Queste scritte sono la dimostrazione di quanto lavoro dobbiamo ancora fare. Queste espressioni sono significato di arretratezza culturale, ci chiamano a intensificare il nostro impegno. Noi dobbiamo allenarci alla
diversità di vedute, non può mai mancare il rispetto". Così il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, commenta le scritte comparse sulla Piramide.

Rabbino capo di Roma: "Fascismo come nazismo corresponsabile della Shoah"

"Non ho sentito" le parole della "Premier Meloni. Devo dire comunque che il fascismo come il nazismo è corresponsabile della Shoah. E prima del nazismo, in tanti paesi europei, anche l'Italia, dal 1938 i fascisti hanno perseguitato gli ebrei, anche se non li hanno mandati in quegli anni nei campi, l'hanno fatto dopo, ma hanno privato gli ebrei italiani della loro dignità". Lo ha detto il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni a margine di una cerimonia di commemorazione per la giornata della Memoria, al Portico D'Ottavia.

Segre: "Gli ebrei interessano solo con un antisemitismo manifesto"

"Degli ebrei non interessava niente a nessuno, oggi interessa più di qualche anno fa, con un antisemitismo manifesto, in questo modo ci si interessa degli ebrei": lo dice la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio, in un'intervista per il Giorno della Memoria a Marco Vigevani, presidente del comitato eventi del Memoriale della Shoah. 

Segre: "L’antisemitismo oggi è manifesto. Qualcuno raccoglierà il mio testimone?"

La senatrice a vita Liliana Segre ha detto con una punta di amarezza che "quando sono entrata in Senato, anche spaventata da quel contesto, ho pensato se potevo lasciare un ricordo etico, morale, storico e umano. Io sono presidente di una commissione che ha nel suo titolo 'contro istigazione all'odio contro razzismo e antisemitismo'. Ma servirà? Ci sarà qualcuno che la raccoglierà come piccola eredità morale o finirà con me?".

Schlein: "Un dovere tener viva la memoria"

"Sono passati ottanta anni da quando i cancelli di Auschwitz si spalancarono sull'atrocità, sull'abominio, sul male assoluto dell'Olocausto. Tenere viva la memoria oggi, mentre l'odio continua a farsi largo nelle nostre società e si consumano nuove tragedie, è un dovere civile di tutte e tutti". Così la segretaria del Pd Elly Schlein. "Onorare la Memoria significa anche proteggere la verità e metterla al riparo dal negazionismo, dai rigurgiti di antisemitismo, da ogni forma di razzismo e di odio, dalla disinformazione e da chi tenta di riscrivere la storia a proprio vantaggio. La tragedia dell'Olocausto ha lasciato alle generazioni successive la responsabilità di tramandarne la memoria e contrastare l'odio affinché non trovi più alcuno spazio nelle nostre società. Questo è e sarà sempre il nostro impegno", conclude.

M5s: "Mai più antisemitismo" 

"La giornata della memoria serve a non dimenticare l'abominio dell'olocausto, ma anche a rinnovare l'impegno quotidiano contro l'antisemitismo e contro ogni violenza basata sulla discriminazione. Ci stringiamo nel ricordo di coloro che hanno sofferto e nell'impegno a fare in modo che non accada mai più", si legge in una nota congiunta dei capigruppo M5S di Camera e Senato, Riccardo Ricciardi e Stefano Patuanelli.

La cerimonia a Auschwitz: 80 anni dalla liberazione

Una mega cerimonia nel capo di streminio di Auschwitz per ricordare gli 80 anni della liberazione da parte dell'Armata rossa. Perché il mondo non dimentichi gli orrori del nazi-fascismo contro ebrei, rom, omosessuali e oppositori politici in un'Europa dove sempre più si registrano manifestazioni di intolleranza nei confronti degli ebrei e si moltiplicano le attività negazionistiche. Nuovi partiti politici in particolare trovano vigore nel solco delle idee che si ispirano a quella realtà e manifestazioni segnate anche dalla gestualità di quei tempi sollevano il livello di allarme. Per questo il presidente della Repubblica italiano, Sergio Mattarellatorna nel luogo simbolo dell'orrore. A meno di due anni da una visita nell'aprile del 2023, quando prese parte alla "Marcia dei vivi", un evento annuale che vede sfilare migliaia di giovani tra Auschwitz e Birkenau. Impressionante il numero delle adesioni internazionali all'evento. Tra teste coronate e presidenti saranno presenti dozzine di delegazioni. Insieme al presidente della Repubblica arriveranno ad Auschwitz, solo per citarne alcuni, re Carlo del Regno Unito, i reali di Danimarca, dei Paesi bassi, di Spagna e di Svezia.

Mattarella durante una visita di qualche anno fa a Aushwitz (Foto del Quirinale)

Teste coronate e capi di Stato ad Auschwitz

Saranno presenti anche presidenti come Emmanuel Macron per la Francia, Frank Walter Steinmeier per la Germania, Alexander Van der Bellen per l'Austria. Non mancheranno primi ministri come Olaf Scholz per la Germania e la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Dal programma ufficiale spicca l'assenza della delegazione russa, cioè i liberatori del campo. E si nota anche la mancanza del premier israeliano Benjamin Netanyahu, colpito da un mandato di cattura internazionale spiccato dalla Corte dell'Aja. Per lo Stato ebraico al momento viene confermato il ministro dell'Educazione Yoav Kisch. Grande e senza pause è da sempre l'attenzione del presidente Mattarella alla necessità di mantenere vivo il ricordo dell'orrore e di saperlo trasmettere alle nuove generazioni, soprattutto oggi che i testimoni diretti dello sterminio si contano sulle dita di una mano.

Martedì cerimonia al Quirinale

Per essere presente oggi in Polonia, Mattarella ha spostato a domani la tradizionale cerimonia che si svolge ogni anno al Quirinale per il "Giorno della memoria". Al Quirinale il capo dello Stato terrà un discorso che si prevede di forte impatto. Proprio visitando in passato i forni del campo Mattarella sottolineò l'importanza della testimonianza diretta dei sopravvissuti considerati preziosi custodi della memoria. Poi, affrontando il tema delle responsabilità storiche, richiamò l'attenzione sulla complicità dei regimi fascisti europei nel perpetrare crimini inaccettabili. E mise in guardia contro i pericoli attuali rappresentati "dall'odio, dall'antisemitismo e dall'indifferenza, fenomeni che richiedono un impegno collettivo della società".

Papa Francesco: "Orrore che non può essere dimenticato né negato"

Oggi anche papa Francesco ha ricordato che "l'orrore dello sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi avvenuto in quegli anni non può essere né dimenticato né negato. Rinnovo il mio appello - ha aggiunto - affinché tutti collaborino a debellare la piaga dell'antisemitismo, insieme a ogni forma di discriminazione e persecuzione religiosa". 

Noemi Di Segni: "Scritte sulle Ong uccidono di nuovo"

"Fa parte di quel denunciare il Giorno della Memoria sotto forma di esplicitazione di odio, ribaltamento e distorsione. È evidente che c'è una critica politica, ma questi simboli e queste scritte manifestano un desiderio che va oltre alla critica, va verso l'odio e usare il Giorno della Memoria attingendo a questo vocabolario e a questi avvenimenti per ribaltarlo su Israele e gli ebrei, non solo è pericoloso adesso, ma uccide e offende tutti i sopravvissuti. È come ucciderli un'altra volta". Lo ha detto la presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) Noemi Di Segni, nella conferenza stampa di presentazione delle iniziative promosse per il Giorno della Memoria, commentando le scritte apparse a Roma sulla Piramide Cestia in cui si paragonava Israele alla Germania di Hitler. "Il rispetto per la memoria parte dall'uso delle parole e dei simboli", ha concluso.

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