All'Assemblea Onu assenti i leader di Russia, Cina, Francia e UK
Roma, 19 set. (askanews) - L'Onu appare sempre più in crisi; mentre si apre l'annuale Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York sono tanti i segnali che indicano la cattiva salute di questa organizzazione nata alla fine della seconda guerra mondiale, al grido di "mai più la guerra"; oggi si trova di fronte a un mondo frammentato e ingestibile. A questa Assemblea generale mancano all'appello nomi importanti e ben quattro leader dei cinque paesi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza - l'unico presente è il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.Non ci sono Vladimir Putin, il presidente russo colpito da un mandato di cattura internazionale dopo l'invasione dell'Ucraina, e XI Jinping, il presidente cinese che sottolinea così il suo distacco da quello che considera un sistema dominato dall'Occidente.
Non ci sono però neanche i leader di Francia e Gran Bretagna. Il presidente francese Emmanuel Macron è rimasto in patria, a ricevere le visite del re Carlo d'Inghilterra e poi di papa Francesco.A fine agosto anche il primo ministro britannico Rishi Sunak aveva annunciato che non avrebbe guidato la delegazione di Londra, primo capo del governo a mancare l'appuntamento in dieci anni.Si parla ormai da decenni di riforma dell'Onu e soprattutto del Consiglio di Sicurezza, l'organo decisionale che rispecchia equilibri vecchi di settant'anni, poiché rappresentava allora i vincitori del conflitto. L'invasione russa dell'Ucraina, una guerra che va contro tutti i principi Onu, è stato l'ultimo colpo dopo una serie di decisioni prese unilateralmente: dall'invasione dell'Iraq gestita da Stati Uniti e Gran Bretagna ai bombardamenti francesi della Libia per citarne solo due.Le grandi agenzie dell'Onu contro la fame e per i rifugiati continuano ad agire in tutto il mondo anche con grande efficacia. Ma di fronte all'Assemblea che quest'anno deve parlare di pace, crisi del clima, crisi delle migrazioni, tutte le emergenze che il segretario generale Antonio Guterres continua disperatamente a ricordare - la crisi del multilateralismo non è mai stata così evidente.