Lite a scuola per una ragazza, studente di 14 anni accoltellato. In Lombardia botte e calci dal branco, in tre in comunità
E' successo all'uscita di scuola, verso le 13. Lievi ferite da taglio per la vittima - che non è grave - soccorsa sul posto dai sanitari del 118 mentre dal vicino commissariato sono accorsi gli agenti che hanno identificato l'accoltellatore
Paura e sconcerto a Pompei dove nel primo giorno di scuola un tredicenne ha accoltellato alla schiena un coetaneo per una ragazza. Il fatto in una scuola in pieno centro, a pochi passi dal Santuario mariano meta ogni giorno di migliaia di visitatori.
L'aggressione
E' successo all'uscita di scuola, verso le 13. Lievi ferite da taglio per la vittima - che non è grave - soccorsa sul posto dai sanitari del 118 mentre dal vicino commissariato sono accorsi gli agenti che hanno identificato l'accoltellatore e portato negli uffici della polizia. La sua posizione sarà valutata dalla Procura dei Minori di Napoli. Non è ancora chiaro se il tredicenne si sia recato a scuola già con il coltello o lo abbia prelevato da ambienti scolastici dell'istituto alberghiero privato. Si cerca di capire se l'aggressione di oggi sia stata preceduta da minacciosi scambi via social. A cercare di fare chiarezza sull'esatta dinamica potrebbero essere le telecamere della zona.
"Il malessere giovanile merita tutta la nostra attenzione"
"Stiamo assistendo ad un crescendo di violenza che non ha precedenti ma che gli esperti avevano preannunciato fra le conseguenze a lungo termine della pandemia", commenta don Ivan Licinio, responsabile della Pastorale giovanile della Prelatura di Pompei e vice rettore del Santuario, che non si tira fuori dall'impegno di dover contribuire ad aiutare i giovani in difficoltà. "Le soluzioni non sono più procrastinabili né possono essere spot - aggiunge - Per rispondere a questa sfida devono entrare in gioco tutte le agenzie educative, non solo la scuola ma anche famiglia, associazioni, parrocchie, oratori, ambienti sportivi". Per don Licinio è necessario assicurare ai giovani "accompagnamento umano e spirituale".
Bullissmo: tre in comunità
In Lombardia tre studenti sedicenni, tutti con precedenti, sono stati collocati in una comunità dai carabinieri di Abbiategrasso (Milano) con l'accusa di lesioni gravi e, per uno, anche di atti persecutori. L'ordinanza di custodia è stata eseguita a seguito di un'aggressione che risale al 19 gennaio scorso, quando un 'branco' di sette persone agì ai danni di due loro coetanei, uno dei quali già bullizzato in precedenza. Furono le due vittime a indicare i tre 16enni come autori dell'aggressione avvenuta all'esterno di un istituto tecnico di Magenta (Milano) che tutti loro frequentano. I tre indagati, insieme ad altri quattro non ancora individuati, picchiarono i due coetanei a calci, pugni e sprangate, fino a portare uno di loro alla perdita di conoscenza. L'aggressione venne anche immortalata in un video postato sui social. I motivi sarebbero da ricondurre esclusivamente a logiche di sopraffazione e bullismo. Uno dei tre indagati poi, saputo che le vittime avevano presentato denuncia, le avrebbe avvicinate minacciandole ulteriormente se non l'avessero ritirata.