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Accensione stufe e camini: attenzione alla multa salata. Ecco dove, perché e l'importo da pagare

A causa dei valori di CO2 nell'aria, alcune Regioni hanno imposto delle regole da osservare per non incorrere nelle sanzioni che possono arrivare a 5000 euro

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Camino
Camino a legna (Foto Ansa)

Con l’arrivo dell’autunno già si pensa a come riscaldare la propria casa. Vista la crescita esponenziale del costo di gas e luce per risparmiare la famiglie stanno valutando metodi di riscaldamento alternativi. Tra questi anche stufe a pellet  e camini a legna. Attenzione però, prima di un eventuale acquisto o dell'accensione occorre prestare molta attenzione alle possibili multe che possono scattare se non si rispettano le norme disposte da alcune regioni. Lombardia, Veneto, Piemonte, Emila Romagna e Toscano  hanno imposto delle regole molto severe per l'accensione di quei dispositivi che rilasciano grandi quantità di CO2 nell'ambiente.

Camini a legno e stufe a pellet

Camini, stufe a legna e stufe a pellet vengono spesso presentati come sistemi di riscaldamento "ecologici". In realtà, sono molto più inquinanti delle caldaie a metano o gpl e perfino di quelle a gasolio. Lo rivela uno studio di Innovhub-Stazioni Sperimentali per l'Industria, l'azienda di ricerca e consulenza della Camera di Commercio di Milano. Le differenze con gli altri combustibili si riscontrano soprattutto sulle emissioni di particolato o polveri sottili (PM), l'inquinante di maggior rilievo. Gli apparecchi a gas naturale e GPL registrano valori pressoché nulli di emissioni di particolato rispetto al pellet. Lo stesso vale per le emissioni di Benzo(a)pirene, altra sostanza particolarmente inquinante.

Lombardia, fino a 5000 euro di multa

Le norme più severe per quanto riguarda il riscaldamento nelle abitazioni come negli uffici e luoghi di culto sono in  Lombardia. In questa regione per contrastare l’inquinamento atmosferico, c’è divieto di usare stufe e camini e soprattutto di installare generatori di calore alimentati da biomassa legnosa con emissioni più alte di quelle consentite. E' necessario oltretutto che gli impianti abbiano almeno 4 stelle. Al contrario è vietato usare generatori di calore domestici con 0, 1 e 2 stelle. Oltre a questo, già dal 1° ottobre 2018, è fatto obbligo, per le stufe a pellet di potenza termica nominale sotto i 25 kW, di usare combustile certificato conforme alla classe A1. Altrimenti? Si rischia di incappare in sanzioni che possono arrivare fino a 5.000 euro.

Veneto solo stufe a 4 stelle

In Veneto le regole sono simili a quelle della Lombardia. In Regione dal 31 dicembre 2019 vige l’obbligo di installazione di stufe non inferiori a 4 stelle e il divieto di continuare ad usare quelle di classe inferiore alle 3 stelle.

Le norme in Emilia Romagna

In Emilia Romagna ogni anno viene vietato ai comuni sotto i 300 metri di altitudine di usare generatori di calore a biomassa legnosa sotto certificazione a tre stelle. Nel caso in cui ci sia peggioramento dell’aria, poi, questa misura scatta per tutti i comuni di pianura con certificazione inferiore a 4 stelle. C’è inoltre l’obbligo di ridurre la temperatura di almeno 1 grado fino a massimo 19 gradi nelle case, uffici, luoghi di culto e attività commerciali.

Toscana, valgono le ordinanze comunali

Anche in Toscana l'accensione di stufe e camini è normata in base alla quantità di CO2 nell'aria. In questo caso è bene tener d'occhio le ordinanze comune per comune. Un esempio? A Pistoia, l'anno scorso, è stato vietato l’utilizzo di legna nei camini aperti o nelle stufe tradizionali qualora nelle abitazioni fossero presenti sistemi alternativi di riscaldamento, con la deroga per le aree non metanizzate. Altro esempio? Dal 1° novembre 2021 al 31 marzo 2022, nel territorio di Capannori, sotto i 200 metri di altitudine, è stato vietato l'uso di generatori di calore alimentati a biomasse ovvero caminetti aperti, stufe e caldaie con classe emissiva inferiore alle 3 stelle. Qualora si verificheranno altri momenti critici verranno adottate regole simili così come accade nelle altre regioni sopra citate.

Le regole in Piemonte

In Piemonte, infine, vige il divieto di usare stufe e camini a legna con potenza nominale sotto i 35 kW. La classe, poi, non deve essere sotto le quattro stelle.

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