Utero in affitto, la dottoressa dell'eterologa smentisce Veronesi: "E' una moderna forma di schiavitù femminile"
Eleonora Porcu, direttrice del Centro di Pma del Sant'Orsola di Bologna, risponde all'oncologo. Che dice: pratica necessaria, infertilità in aumento
"L'Utero in affitto? Penso tutto il peggio possibile". Parole forti, che inducono ad una riflessione profonda. Soprattutto se a pronunciarle è una scienziata, Eleonora Porcu, direttrice del Centro di procreazione medicalmente assistita del Policlinico Sant'Orsola di Bologna. "La pratica dell'utero in affitto - spiega la dottoressa nell'ambito della conferenza sui risultati della fecondazione eterologa portata avanti dal suo centro - è una moderna forma di schiavitù femminile".
La maternità surrogata è uno dei temi più discussi delle ultime settimane. In vista dell'approdo in Aula del testo sulle unioni civili, attualmente in commissione, stanno tenendo banco nel confronto politico - ma anche all'interno della comunità scientifica - i temi ad essa correlati, quali la "stepchild adoption", l'adozione del figlio del compagno, fino alla maternità surrogata appunto. E su quest'ultimo punto i toni si sono accesi fino allo scontro ultra ideologico. Ad alimentarlo l'intervento del professor Umberto Veronesi, luminare in campo oncologico e voce molto ascoltata dentro e fuori dalla comunità scientifica. La dottoressa Porcu rompe il fronte.
L'utero in affitto, vietato in Italia dalla legge 40/2004 può portare a un "nuovo modo di sfruttamento delle donne", è l'intendimento della dottoressa. Soprattutto laddove la povertà è diffusa e le risorse spesso non bastano per sostentare una famiglia. E allora donne generose - ma troppo spesso anche molto povere - accettano di ospitare un embrione nel proprio utero per conto di una coppia che ha il denaro (in media servono 40 mila euro, 10 vanno alla madre surrogata ndr) ma non la possibilità di portare avanti una gravidanza autonomamente. Come dire che è difficile individuare il confine della generosità umana in Paesi come l'India, il Brasile o l'Est Europa.
La presentazione - tra le polemiche - di un emendamento al disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili che prevede fino a 12 carcere per chi ricorre (anche all'estero) all'utero in affitto - presentato dai cattolici del Pd - mette nuova carne sul fuoco. Eppure il professor Veronesi ha usato argomenti forti per perorare la causa della maternità surrogata. "Bisogna guardare al futuro e anticipare i tempi. L’infertilità maschile e femminile è in aumento e non si può escludere a priori una soluzione che nei prossimi anni sarà una necessità", sostiene l’oncologo. Che contro il "pregiudizio cattolico" cita madri surrogate descritte nella Bibbia, ad esempio la schiava di Abramo da cui nacque Israele. "I cristiani dunque non devono scandalizzarsi", dice Veronesi.
Il documento etico emanato dalla Fondazione che porta il suo nome è firmato anche da Carlo Flamigni (ginecologo, Università di Bologna) ed Elena Mancini (Cnr). L'unico limite indicato dal "pensatoio sull'etica" indipendente, è quello del legame affettivo tra la donatrice e la coppia in difficoltà. "Per solidarietà va sempre ammessa, subordinandola unicamente all’accertamento dei legami affettivi o sociali tra gestante e i genitori committenti nonché all’accertamento dell’idoneità della coppia richiedente alla genitorialità e della madre surrogata a ricoprire tale ruolo dal punto di vista psicofisico".