La telefonata di Salvini al gioielliere condannato a 17 anni. L'uomo: "La giustizia fa schifo"
Il leader leghista ha espresso “solidarietà umana” all’orafo e a tutta la sua famiglia con una telefonata: “Non dimenticheremo il vostro caso”
C'era da aspettarselo ed è arrivato puntuale il commento di Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano, che ha detto la sua in merito alla sentenza di primo grado con la pena di 17 anni di carcere inflitta a Mario Roggero, il gioielliere condannato per duplice omicidio volontario dopo aver ucciso due rapinatori in fuga - ferendone un terzo - che avevano appena assaltato il suo negozio a Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo, il 28 aprile 2021.
Salvini: "Non ti dimentichiamo"
Matteo Salvini, leader della Lega, ha espresso “vicinanza umana” a Mario Roggero e a tutta la sua famiglia, proprio per la quale Roggero dice di essersi prodigato in quel tragico episodio. Secondo la difesa, infatti, il gioielliere di Cuneo avrebbe agito in tal modo perché convinto che nell'auto con a bordo i rapinatori ci fosse anche la moglie, quindi sequestrata dagli stessi.
Una tesi che però non ha convinto i giudici, e neanche una certa parte di opinione pubblica - comunque spaccata sul tema - che, dopo aver visionato i filmati ripresi dalle telecamere di sorveglianza dell'attività orafa, non hanno avuto dubbi: "Roggero non ha agito per legittima difesa, bensì per rabbia e frustrazione rispetto a quanto appena accaduto, e con una ferocia pari a quella di un'esecuzione".
Il capo della Lega, nel corso di una telefonata, ha comunque promesso a Roggero che resterà in contatto con lui e che non dimenticherà il suo caso, aggiungendo – come rende noto il partito – "la sua determinazione affinché venga approvata la riforma della giustizia". Nessun pentimento per il gioielliere, che subito dopo la lettura della sentenza ha ironicamente dichiarato in aula: "Viva la criminalità", poi all'esterno del tribunale di Asti ha aggiunto: "Non mi pento, ormai è andata così".
L'ira del gioielliere
"Mi hanno dato 17 anni perché i giudici non hanno voluto ascoltare le mie ragioni fino in fondo. Complimenti ai magistrati. È una follia, viva la delinquenza, viva la criminalità". Così, alla Stampa, Mario Roggero, il gioielliere condannato per l'uccisione di due rapinatori. "Io quel giorno mi sono difeso - sostiene ancora - Avevamo preparato una ricostruzione che non hanno voluto mettere agli atti. Mi hanno detto che era troppo tardi. Mi aspettavo una riduzione a 7 o 8 anni. Ne ero convinto, fino a quando hanno letto il dispositivo".
"Dopo quella rapina tutto è cambiato. È stato trauma su tutta la linea - prosegue - Mia moglie non vuole più venire in negozio. Mia figlia ha aperto un bed&breakfast da un'altra parte. L'altra mia figlia se può evita. E io sono rimasto solo in gioielleria". La gente del posto? "Stanno tutti dalla mia parte. Qualcuno che non sta con me c'è. Ma sono pochi. Mi dicono che sono un fascista. Ma io non lo sono. Io voglio la giustizia, il rigore, la certezza della pena. Chi delinque deve essere punito in modo esemplare".