[L’inchiesta] Così soffoca la Puglia dei veleni. “Nessuno ne parla ma siamo disperati”
Nessuno raccoglie la disperazione della campagna tarantina. L’accusa degli ambientalisti: «La provincia di Taranto è la provincia in cui viene smaltita la maggior quantità di rifiuti urbani e speciali di tutta Italia. Di un milione e mezzo di tonnellate di rifiuti smaltiti in Puglia nel 2016, oltre 1.300.000 tonnellate sono stati smaltiti nella provincia di Taranto. Più dell’80%. Senza considerare le discariche Ilva, gli inceneritori, gli impianti industriali di compostaggio con capacità che vanno ben oltre il fabbisogno provinciale»
«Siamo oggetto di discriminazione ambientale e nazionale. Oltre ai veleni dell’Ilva, dell’Eni, della Cementir, dobbiamo respirare anche quelli delle discariche e degli inceneritori». Silenzio. Nessun clamore, interrogazione, proteste di massa. C’è una immensa discarica tra Grottaglie e San Marzano, forse una delle più grandi che esistono in Italia che cresce a dismisura. Con il via libera di una Provincia delegittimata (non essendo più eletta dai cittadini) adesso protrà alzare il suo volume di otto metri, una palazzina di due piani e ammezzato. E nessuno raccoglie la disperazione della campagna tarantina.
«La provincia di Taranto è la provincia in cui viene smaltita la maggior quantità di rifiuti urbani e speciali di tutta Italia. Di un milione e mezzo di tonnellate di rifiuti smaltiti in Puglia nel 2016, oltre 1.300.000 tonnellate sono stati smaltiti nella provincia di Taranto. Più dell’80%. Senza considerare le discariche Ilva, gli inceneritori, gli impianti industriali di compostaggio con capacità che vanno ben oltre il fabbisogno provinciale». Il dossier dei “Comitati rifiuti provincia di Taranto” è impressionante. Questa è una provincia ricca di produzioni agricole, ma anche di fabbriche di veleni e inquinanti. A Taranto, c’è la base militare della Marina, e poi la più grande acciaieria d’Europa, l’Ilva, e le raffinerie di petrolio.
«Come se non bastasse, alla fine di aprile (2018, ndr) abbiamo avuto - denunciano i Comitati ambientalisti - l’ampliamento della discarica Italcave di Taranto e Statte, un ulteriore inceneritore di rifiuti speciali a Massafra, la paventata riapertura della discarica Vergine situata tra Lizzano, Fracagnano e Monteparano, già sotto sequestro». I Comitati e non solo forniscono statistiche sanitarie allarmanti sulla crescita di malattie respiratorie e di tumori in provincia di Taranto. Questa è materia giudiziaria oltre che sanitaria. In questi giorni, soprattutto la sera, e molto dipende dai venti, nelle masserie e nei paesi limitrofi arriva il fetore irrespirabile della discarica.
Grottaglie, città delle ceramichem dei tendoni di uva da tavola, dei caporali e delle braccianti. A un cinque chilometri in linea d’aria dal centro, verso San Marzano, sorge la discarica ex Ecoleva te oggi Linea ambiente-Lgh. Ricordo una decina d’anni fa le manifestazioni di protesta per i tir, camion, mezzi articolati che nel cuore della notte, attraversando strade ”interpoderali” e comunque non in vista si danno appuntamento all’ingresso della discarica. Sono mezzi che arrivano da tutta Italia, soprattutto dal Nord per lasciare i loro carichi di rifiuti speciali, cioè industriali. Ma nel tempo sono arrivati anche i rifiuti urbani della Campania, di Napoli e provincia. E chissà quante altre tonnellate di rifiuti sporchi.
Ormai sono venti anni che la discarica di Grottaglie appesta l’aria e avvelena i terreni. Si trova a cinque, sei chilometri in linea d’aria da Grottaglie, la città delle ceramiche, dei caporali e delle braccianti, e a meno della metà da San Marzano. Tutto intorno vigneti bellissimi, campi di pomodori e ogni bendiddio che la terra produce (ma anche impianti di pannelli solari).
Nel 1999 fu inaugurato il primo lotto della discarica Ecolevante che poteva accogliere rifiuti per 300.000 metri cubi. Un assaggio. L’anno seguente, il secondo lotto poteva espandersi fino a 1.275.000 metri cubi. Nel 2008, il terzo lotto arrivò a 2.334.000 metri cubi.
I primi due lotti sono esauriti da dieci anni, il terzo è in fase avanzata di essurimento. La notizia devastante è che la società che gestisce la discarica, “Linea ambiente srl”, società lombarda del gruppo “Linea Group Holding”, ha richiesto dal 2015 un raddoppio in altezza del terzo lotto. Questo comporta che all’attuale volumetria di 2.334.000 metri cubi se ne aggiungeranno altri 1.480.000 metri cubi, per un totale di 3.784.000 metri cubi. Fino a 16 metri di altezza e per la durata di 16 anni, cioè fino al 5 aprile del 2034.
Ricorda il dossier dei Comitsti: «Su tale richiesta hanno espresso parere negativo il comune di Grottaglie, Asl, Arpa e altri Enti, oltre ai Comitati. Invece l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) - a Grottaglie c’è un aeroporto civile - E il Comitato tecnico provinciale hanno ribaltato il parere da negativo a positivo. Mentre la Regione ha espresso parere positivo di compatibilità paesaggistica. E la Provincia, dopo un avviso di diniego e dopo un ridimensionamento della volumetria e dell’altezza da parte del gestore, il 5 aprile scorso ha dato parere positivo, e ha rinnovato l’Autorizzazione integrata ambientale per 16 anni».