Bassetti, due no vax gravi. Presto pronto il vaccino anche per neonati e bambini
Al Policlinico genovese quello dei negazionisti è un tema particolarmente sensibile
Alla consueta conferenza stampa alla Sala della Trasparenza della Regione Liguria, tutte le notizie sono positive: Giovanni Toti ha appena raccontato l’accordo con il suo omologo piemontese Alberto Cirio in base al quale tutti i villeggianti piemontesi che lo vorranno potranno essere vaccinati sulle coste liguri (sono 250mila all’anno) e reciprocamente i 50mila liguri potranno fare altrettanto sulle montagne del Monregalese e del Piemonte in generale. Barbara Rebesco, che è la responsabile delle vaccinazioni per la Regione Liguria ha appena raccontato che la campagna vaccinale sta andando benissimo; Angelo Gratarola, che è il numero uno dei pronto soccorso e dei dipartimenti di emergenza, ha spiegato che i nuovi accessi Covid sono praticamente azzerati. E Filippo Ansaldi, che è l’uomo dei numeri della sanità in Regione Liguria, ha spiegato che si corre velocemente verso la zona bianca dal 7 giugno in poi.
Ma, in mezzo a tutte queste notizie positive, arriva anche un annuncio choc di Matteo Bassetti, che , da direttore della clinica di malattie infettive dell' ospedale policlinico San Martino di Genova, ogni giorno è in corsia e ogni giorno ha il polso della situazione: “Concludo con un annuncio importante: non essere vaccinati oggi significa essere alla mercé di un virus che fa molto male. In questi giorni in reparto sono arrivati due anziani, dichiaratamente no vax, sono gravissimi nel mio reparto e hanno contratto il Covid in forma grave. Uno dei due lotta fra la vita e la morte”.
Sollecitato dai giornalisti, Bassetti spiega che l'età dei due pazienti è di 77 e 74 anni, "entrambi dichiaratamente no vax, avrebbero potuto avere l'appuntamento per il vaccino un mese fa, ma l'hanno rifiutato. Non vaccinarsi oggi per chi era nelle categorie a rischio; mettere la propria vita a repentaglio, quando invece si potrebbe evitare con precauzioni minime, non è assolutamente accettabile".
Ed è un tema particolarmente sensibile quello dei no Vax al Policlinico genovese, l’ospedale più grande d’Europa: solo tre mesi fa un’infermiera non vaccinata – non era stato ancora emanato il decreto sull’obbligo vaccinale – aveva creato un “cluster” di positività al Padiglione Maragliano con 14 positivi, fra cui lui stessa e molti pazienti già gravi in partenza. E a Genova, nonostante le Asl abbia fatto partire le lettere con il termine obbligatorio per vaccinarsi, in duemila operatori sanitari non hanno nemmeno risposto e anzi alcuni hanno fatto manifestazioni No Vax nella piazza centrale della città.
Sono notizie che fanno ancor più male alla luce dei dati ufficiali, che Bassetti compulsa da scienziato abituato a ragionare sui numeri: "È stata la miglior settimana da mesi a questa parte – spiega il direttore della Clinica Universitaria di Malattie Infettive - Chiudiamo la giornata con tre giorni consecutivi senza un accesso in malattie infettive dal pronto soccorso. E siccome oggi il reparto di malattie infettive è quello che dovrebbe accoglierli, vuol dire che il San Martino, che è il primo polo della Liguria, non ha avuto accessi negli ultimi tre giorni: quel 'rubinetto' di cui abbiamo parlato nelle passate settimane si è definitivamente chiuso. Questo mi pare un dato molto importante. Rimangono aree Covid una parte del pronto soccorso, un piano delle malattie infettive e un reparto che si occupa, come contenitore, dei malati non Covid ma positivi al tampone. Insomma, stiamo riconvertendo molte aree alle specialità di elezione. È stata una settimana importante per come è mutato lo scenario”.
Bassetti poi racconta anche come sia partito al San Martino il protocollo dell’utilizzo del Molnupiravir, in un progetto pilota che coinvolge anche altri sei centri italiani, per poter essere trattati con questa pastiglia antivirale, che speriamo poi possa cambiare la storia della malattia".
Ma, quasi contemporaneamente, Bassetti – insieme a Toti e all’assessore regionale alla Cultura e alla Formazione Ilaria Cavo, coordinatrice di tutti i suoi omologhi italiani e che ha anche uno straordinario feeling bipartisan con il ministro della Cultura Dario Franceschini – passa dallo sconforto per gli anziani che non si vaccinano alla gioia per i bimbi che invece hanno entusiasmo e sognano di fare i medici.
Ha funzionato così. Alcuni giorni fa gli alunni della prima elementare dell’istituto comprensivo di Teglia, una zona periferica della Val Polcevera, a poche centinaia di metri di distanza da quello che era il Morandi e oggi è il nuovo Ponte San Giorgio di Renzo Piano, hanno scritto al direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino Matteo Bassetti per chiedergli una visita alla classe: desiderio esaudito.
I 37 bambini delle due della prima A e della prima B che hanno “massacrato” di domande Bassetti, Toti e Cavo, consegnando loro i disegni con le ricette per sconfiggere il Coronavirus, generalmente molto più credibili di plasma iperimmune, idrossiclorochina, iniezioni di candeggina e disinfettanti nel corpo teorizzate da Trump e rimedi vari studiati da virologi negazionisti. I bimbi si sono sbizzarriti elaborando ricette con ghiaccio, terra, peperoncino, mosto, fuoco, torta, salame piccante, cipolla, amuchina e fuoco: sono solo alcuni degli ingredienti delle ‘pozioni’ per sconfiggere il Covid.
“Abbiamo imparato tante cose, dal buonumore, dal coraggio, dalla spensieratezza ma anche dall’attenzione e dalla prudenza che spesso sanno avere i bambini più degli adulti - spiega Toti -. Esorcizzare le nostre paure è sempre un modo per sconfiggerle e in qualche modo questi bambini lo hanno fatto”.
Ma è Ilaria Cavo a raccontare l’elemento più significativo: “Sono rimasta colpita quando hanno alzato la mano per dire cosa vogliono fare da grande. Se fossimo venuti qua due anni fa non avremmo avuto una così alta percentuale di bimbi che pensano alle professioni scientifiche e mediche. Nella drammaticità di tutto quello che hanno vissuto in questi mesi, se c'è un risultato positivo è che questi bambini si sono appassionati a queste materie, vogliono capire cos'è la chimica, cos'è un virus. Questa visita credo sia stata un grande momento di convivialità, di gioia costruttiva e un momento di orientamento. Parlare con il professor Matteo Bassetti e avere da lui informazioni con parole semplici e chiare per i bambini è stata un'occasione per orientarsi. E dopo questa visita sono sicura che qualcuno di loro il medico e lo scienziato la farà davvero”.
E Bassetti conclude con un’altra notizia, quando i bimbi gli chiedono se anche loro si potranno vaccinare: “Ci sono studi su Pfizer ma anche su molti altri vaccini per un’eventuale somministrazione alla fascia dei più piccoli. Io credo che dal 2022 in poi sia ragionevole pensare che avremo una vaccinazione che andrà da 0 a 100 anni”.