Palamara: "Mai ricevuto soldi", ma i direttori degli alberghi lo inchiodano:
"Pagato da Centofanti anche il cenone di Capodanno". L'ex componente del Csm si autosospende dall'Anm
"Mai ricevuto soldi", ribadisce l'ex componente del Csm Luca Palamara, autosospendendosi dall'Anm. Nelle carte degli investigatori della Finanza ci sono anche le dichiarazioni di direttori di alberghi che inchiodano il magistrato che fu il più potente dispensatore di favori, di nomine, di relazioni con il mondo istituzionale.
Lo sconto
"Il soggiorno è stato prenotato telefonicamente da Fabrizio Centofanti il quale mi chiedeva di praticare uno sconto ulteriore del 30% in aggiunta a quello del 10% che avrei normalmente praticato in quanto Luca Palamara è amico del Centofanti, già cliente dell'Hotel". "Tale ulteriore 30% di sconto a favore del Palamara su richiesta di Fabrizio Centofanti sarebbe stato addebitato a quest'ultimo sul conto relativo al soggiorno che avrebbe effettuato nel febbraio del 2015".
Il cenone
"Inoltre, sempre Fabrizio Centofanti mi comunicava che il cenone di Capodanno 2015 di Luca Palamara e famiglia sarebbe stato addebitato allo stesso Centofanti nel medesimo conto del soggiorno del febbraio del 2015. Ricordo che l'importo totale del cenone fosse di 456 euro per tre adulti e un bambino di 10 anni". "Ad ogni buon conto. Vi esibisco e consegno copia della fattura numero 3 del 2 gennaio del 2015 che emettevo nei confronti di Luca Palamara con l'indicazione del predetto sconto del 30%".
Intercettazioni
E' il pm di Siracusa Giancarlo Longo finito nei guai, arrestato per corruzione in atti giudiziari, che ai magistrati di Messina parla dei suoi rapporti e degli avvocati affaristi Calafiore e Amara con il Csm. "Palamara interloquisce con Calafiore e Amara. Calafiore mi dice di aver impiegato 40.000 euro (suoi e di Amara) a beneficio di Palamara per la mia nomina a (procuratore di, ndr) Gela. E poi La Rocca avrebbe speso il suo interessamento con la Balducci (avvocato Balducci, membro laico del Csm, scorsa legislatura, ndr), nonché Calafiore e Amara con Cosimo Ferri ma stavolta senza dazione di soldi. Dopo la mancata mia nomina, Palamara si sarebbe giustificato, a dire di Calafiore, dicendo che c'era stato un intervento diretto del Presidente della Repubblica per alcune nomine compresa quella di Gela".