Matrimonio da incubo in villa sul lago: invitati ubriachi urinano in piscina, lo sposo spacca tutto
Il fatto è accaduto a Galliate Lombardo. Il processo si terrà invece a Varese. Lo sposo, convinto che fosse stata la proprietaria a ordinare di non servire più alcolici, avrebbe minacciato la signora, distrutto arredi e tentato di entrare nelle stanze superiori
Erano arrivati già su di giri, se non ubriachi comunque molto vicini al limite, e durante la festa di matrimonio gli invitati hanno continuato a bere nel giardino di una meravigliosa residenza di Galliate Lombardo, sul lago di Varese. E, quando i camerieri del catering si sono rifiutati di versare altro vino, è stato lo sposo in persona ad aver perso le staffe convinto che fosse stata la proprietaria della villa a dare ordine di chiudere i "rubinetti".
Minacce e tentata di violazione di domicilio
Risultato: la donna è stata minacciata dall’uomo che poi se la sarebbe presa con oggetti della villa - rovesciando un tavolo e una pianta - per cercare di entrare fino ai "piani nobili" della residenza dove la padrona di casa si era rinchiusa. Per questo lo sposo, oggi 35 anni, è a processo a Varese per danneggiamento, minacce e tentata violazione di domicilio.
I fatti risalgono al 2021 e si sono svolti a Villa Calmia, una residenza in stile lombardo: una villa dal corpo maestoso, strutturata su due ali, con i piani superiori adibiti ad abitazione e la parte inferiore composta da un grande salone e giardino e sfruttata per meeting, feste e ricevimenti. L’ideale per un matrimonio.
Ma gli "spiriti" hanno avuto il sopravvento e si è scatenato il delirio, con ospiti che bevevano vino a canna e urinavano nella piscina, come ha raccontato la stessa padrona di casa durante la sua testimonianza in aula dove si è costituita parte civile assistita dall’avvocato varesino Fabio Ambrosetti.
"Ti taglio la gola"
Lo sposo, un energumeno, convinto che fosse stata la proprietaria ad impartire l’ordine di non servire più drink, è andato su tutte le furie, e avrebbe prima mimato il gesto del taglio della gola rivolto alla signora, per poi spaccare parte degli interni e cercare di arrivare alle stanze superiori. Nell’udienza di lunedì sono stati sentiti, oltre alla parte offesa, anche altri tre testi del pubblico ministero.
La prossima udienza si terrà il 20 gennaio 2025. "La mia assistita chiederà i danni per gli oggetti distrutti, ma anche per i danni morali", ha spiegato l’avvocato Ambrosetti: "Da quel giorno la sua residenza non è stata più affittata per eventi".