Marco il decisionista prende il posto di papà De Benedetti. "L'editoria settore difficile"
Guiderà il gruppo editoriale Repubblica - La Stampa. La moglie Paola Ferrari: "Ecco perché ha accettato questa nuova sfida"
"Lui è prudente, diplomatico, ma molto lungimirante. Io sono il suo contraltare, sono una molto aperta e spesso in questi venti anni di matrimonio l'ho spinto ad osare, anche ad occuparsi di più delle attività della sua famiglia. Da quando sto insieme a Marco ho vissuto tutta la storia della finanza italiana, dall'Opa Telecom al periodo di Tronchetti Provera fino alla Gedi: io ci sono sempre stata, ma mio marito ha deciso ogni cosa da solo. E' uno che riflette a lungo, ascolta tutti però alla fine è un decisionista".
Paola Ferrari, giornalista di punta della Rai, prima donna a condurre la Domenica sportiva con ascolti record commenta con Tiscali.it il nuovo ruolo assunto dal consorte Marco de Benedetti che è stato nominato dal cda dalla holding presidente della Gedi, il gruppo editoriale nato dalla fusione tra l'Espresso, Repubblica e Itedi, la società de La Stampa e Il Secolo XIX. La nota ufficiale spiega che il cda, su proposta di Rodolfo De Benedetti - consigliere GEDI e presidente della controllante Cir - ha cooptato prima come consigliere Marco De Benedetti, nominandolo subito dopo presidente.
Successivamente il cda ha nominato Carlo De Benedetti presidente onorario: l'Ingegnere lascia dopo 35 anni passando la mano al figlio che fra i tre gli somiglia di più. "Ho partecipato con impegno e passione alla fondazione di Repubblica. Ringrazio i giornalisti, il management e tutti i collaboratori che hanno contribuito a rendere il gruppo punto di riferimento culturale e civico per il paese" ha affermato De Benedetti senior "Ma a conclusione dell'operazione di integrazione tra Espresso e Itedi, che ho fortemente voluto e che dà vita al primo gruppo di informazione quotidiana in Italia, ho deciso di favorire ancora una volta il ricambio generazionale così come ho già fatto alcuni anni fa lasciando la presidenza a mio figlio".
La decisione è maturata, giorno dopo giorno, fra riunioni di famiglia ed incontri con il management. Non è stato facile, sostengono fonti bene informate, far decidere a Marco di concentrarsi sul business di famiglia. Marco, nato a Torino il 9 settembre 1962, è da novembre 2005 Managing Director e Co-Head dell'Europe Buyout Group di The Carlyle Group, società internazionale di asset management e tra i maggiori fondi di PE a livello globale. La moglie Paola, sposata dopo un colpo di fulmine venti anni fa che gli ha dato due figli splendidi (Alessandro & Virginia) ha discusso molto con lui in casa perché Marco, lo sanno tutti, è un uomo "affidabile" quando prende un impegno lo porta fino in fondo (se non si sente pronto, piuttosto rinuncia).
A scoprire il talento del nuovo numero uno della Gedi fu Elserino Piol, mago delle telecomunicazioni, che comprese quanto Marco fosse attratto dalla tecnologia. Dopo gli studi completati a Ginevra per paura dei rapimenti, Marco ed il fratello primogenito Rodolfo, vengono spediti dal padre a fare apprendistato a Wall Street. Rodolfo inizia con uno stage alla Sherson Lehman mentre Marco finisce alla Wasserstein PerrelLa, una boutique del merger and acquisition nata da una costola della potente Crèdit Suisse First Boston. Il tutor di Marco è Yves Andrè Istel, un franco americano che collaborava con l'Ingegnere negli anni delle sue grandi manovre in Borsa. Sarà questo signore dalle maniere rarefatte a discutere con Marco, futuro manager delle TLC, un caso clamoroso: l'assalto della KKR alla Nabisco. La scalata, che viene descritta dal New York Times come un'invasione "barbarica", diventa oggetto di uno studio approfondito.
De Benedetti junior si fa inviare una voluminosa documentazione, discute prendendo appunti mente dibatte con il suo consigliere un punto strategico: acquisizioni cosi spregiudicate sono davvero destinate a diventare routine sui mercati? Ancora, è meglio rispettare le antiche regole degli affari perdendo magari qualche buona occasione ma mantenendo un'ottima reputation oppure conviene essere più arditi tanto da passare per quelli che gli americani chiamano Thę Barbarians? Marco è disinvolto ma alle regole ci tiene, eccome.
Tornato dagli USA, infatti, Rodolfo va nella capogruppo Cir ad occuparsi di finanza mentre lui sceglie l'industria traslocando ad Ivrea per occuparsi di computer con quello che viene ribattezzato il suo "secondo padre" cioē Piol. Proprio in quegli anni Marco svela il suo carattere, forte, determinato, tenace. Sembra timido, ma è solo un uomo che chiede rispetto per i suoi tempi ed i suoi umori. Ci sono volte che ha voglia di stare solo, allora è meglio assecondarlo. Altre, è lui ad animare serate o dibattiti con piglio grintoso, perentorio.
La storia d'amore che gli cambia la vita arriva una sera del 1996 a cena in casa del fratello Rodolfo. La cognata nata Emanuelle ha invitato Alba Parietti con l'amica del cuore, Paola Ferrari. La scintilla scocca all'istante ed il presidente di Gedi chiede alla bella giornalista il permesso di poterle telefonare. Ma Paola, implacabile, glielo nega. "Temevo che fosse a caccia di avventure" confida. Dopo due settimane la coppia si rivede ad un'altra cena, De Benedetti riesce a dissipare i dubbi di Paola conquistando un Week end con lei in montagna. "Non mi portò brillanti o fiori, ma un libro. Andammo al lago a vedere le paparelle ed io mi innamorai" ha raccontato la Ferrari. Si sposano nell'aprile 1997, mettono su due case, una a Milano, l'altra, magnifica, a Roma.
Quando sono lontani si telefonano un sacco di volte al giorno, lui segue il lavoro di lei che, pur essendo diventata dopo le nozze una delle donne più ricche d'Europa, non ha mai pensato di lasciare il lavoro. "La mia indipendenza intellettuale, il fatto che parliamo di tutto é forse il segreto della nostra unione" ha confessato Paola alle amiche "con un altro tipo di donna probabilmente Marco si sarebbe annoiato". Padre affettuosissimo, lui segue i figli il più possibile. Certo, il nuovo impegno porterà via più tempo alla famiglia ma De Benedetti ha accettato con la massima convinzione. "Sono molto onorato per aver ricevuto questo incarico" annota lui "I miei fratelli ed io siamo riconoscenti a nostro padre per averci lasciato, alcuni anni fa, il controllo del gruppo da lui fondato e per aver favorito con lungimiranza in tutte le aziende il processo di successione. Ringrazio Rodolfo per aver proposto la mia nomina a presidente in questa fase di discontinuità e cambiamento per l'azienda. L'editoria è un settore difficile ma ritengo che grazie al talento e alle qualità manageriali di cui dispone il nostro gruppo siamo nelle migliori condizioni per affrontare il futuro".
Da parte sua Rodolfo De Benedetti, consigliere GEDI e presidente della controllante Cir, ha aggiunto: "Ringrazio mio padre per l'appassionato lavoro svolto in oltre dieci anni di presidenza e per la sensibilità e l'intelligenza con le quali ha favorito, anche in questa circostanza, il ricambio generazionale all'interno del nostro gruppo. Sono molto contento della decisione del Consiglio di Amministrazione di GEDI di fare propria la proposta di nominare mio fratello Marco alla presidenza della società. La sua nomina riafferma l'impegno di lungo termine di CIR, mio personale e dei miei fratelli nell'editoria. Marco ha esperienza e competenze per garantire la buona governance di GEDI e per dare il necessario supporto al management della società, che grazie al talento di Monica Mondardini e dei suoi collaboratori sta facendo un eccellente lavoro in un contesto molto complesso.
Con il perfezionamento dell'operazione GEDI si aprirà una fase nuova della vita dell'azienda che affronteremo con impegno". Anche gli analisti finanziari hanno brindato perché Marco di esperienza ne ha da vendere. Da luglio 1999 allo stesso mese del 2005 il figlio dell'Ingegnere ha ricoperto la carica di Amministratore Delegato di TIM S.p.A. e, dal luglio all'ottobre 2005, di Amministratore Delegato di Telecom Italia spa. Laureato in Economia presso la Wesleyan University nel 1984 ha conseguito 3 anni dopo un Master in Business Administration presso la Wharton Business School di Philadelphia ed è molto apprezzato dai mercati per la capacità di tenere insieme, come dice simpaticamente la moglie, la lungimiranza cioè la visione strategica con la capacità di motivare la squadra senza mai andare "sopra" le righe.
Il suo stile, d'altronde, è quello di un uomo che vira sul contemporaneo senza dimenticare il classico. Nel suo guardaroba doppiopetto da manager ma anche yeans, camicie, scarpe Church's ed una collezione di cravatte firmate fra cui spicca una gialla firmata Hermes dono del primogenito Alessandro. La famiglia, per Marco, è tutto. Sua moglie poi viene prima di tutti. Volete sapere l'ultima? Da ieri sera i coniugi De Benedetti sono irreperibili per gli amici. Sono partiti da soli per un Week end di miele a Ponza dive festeggeranno i successi di lui. Il cellulare di Paola è rigorosamente spento, funziona solo quello di Marco che risponderà- lo ha promesso alla consorte- soltanto ai figli.