"Quel ponte era il tormento di Morandi". Ecco le altre costruzioni che hanno avuto problemi
“Per l’ingegner Morandi, quel ponte, soprattutto durante gli anni della sua vecchiaia, era diventato un tormento. Fu lui stesso nel 1976, quando io ero un giovane professore e lui già un grandissimo personaggio, a portarmi a Genova affinché potessi dargli il mio parere sullo stato della struttura”. A rivelarlo in un’intervista concessa al quotidiano Il Tempo è l’ingegner Remo Calzona, professore ordinario di Tecnica delle Costruzioni a La Sapienza ed allievo di Morandi. Calzona spiega che già 40 anni fa l’ingegner Morandi era consapevole che il viadotto collassato a Genova il 14 agosto scorso aveva dei difetti. Il più importante? “Quello che in gergo chiamiamo “la fatica dei materiali”, racconta ancora al Tempo Calzona e spiega: “È un fenomeno assolutamente naturale e ben noto. Consiste nel decadimento delle caratteristiche meccanico-fisiche dei materiali per effetto della “fatica”. Un po’ come quando si gira in continuazione un fil di ferro: dopo un certo numero d sollecitazioni si spezzerà. I ponti, ad esempio, sono soggetti a un continuo passaggio di carico e superata una certa soglia la struttura si affatica tanto da decadere. Succede per tutte le strutture”.
Quello di Genova, naturalmente, non è l’unico ponte progettato da Riccardo Morandi. Romano, nato agli albori del Novecento e morto la notte di Natale del 1989, Morandi iniziò la sua attività in Calabria recuperando edifici danneggiati dal terremoto del 1908, per poi specializzarsi alla fine degli anni Quaranta sulle strutture di calcestruzzo armato precompresso, mettendo a punto un brevetto che porta il suo nome. Così sono nati diversi ponti, oltre a costruzioni industriali e centrali termoelettriche che portano la sua firma. Tra gli altri, ci sono il ponte Amerigo Vespucci a Firenze, quello General Rafael Urdaneta in Venezuela, il viadotto Fausto Bisantis a Catanzaro e il ponte sul Wadi al Kuf in Libia. Alcune di queste costruzioni sono finite al centro di polemiche e in guai molto seri ben prima del clamoroso crollo del 14 agosto.
Il crollo del "gemello" in Venezuela
Come nel caso del ponte gemello di quello di Genova, ovvero il General Rafael Urdaneta eretto sulla baia di Maracaibo, in Venezuela, e crollato nel 1964, sotto l'urto di una petroliera fuori controllo. Lungo 8,7 chilometri, con 135 campate, di cui le 6 centrali costruite con lo stesso schema statico strallato applicato da Morandi a Genova. Era l'aprile 1964 quando la petroliera Exxon Maracaibo, da 36.000 tonnellate, a causa di un guasto elettrico divenne ingovernabile all'uscita dalla laguna di Maracaibo e finì contro le pile 30 e 31 del ponte, ad oltre 600 metri di distanza dalle campate progettate per il passaggio del traffico navale, con tale violenza che fece crollare completamente le due pile trascinando in mare ben tre campate consecutive del ponte. Questo tipo di evento non era stato preso in considerazione durante la progettazione.
Il viadotto chiuso ad Agrigento nel 2017
Di recente invece a finire sotto accusa è stato il “viadotto Morandi” di Agrigento. Costruito tra gli anni 60 e 70, stessa epoca del ponte genovese inaugurato nel 1967, il viadotto Morandi agrigentino (oggi suddiviso in viadotto Akragas I ed Akragas II) consente di collegare il centro storico con il quartiere di Villaseta. Ma oggi quel viadotto è in gran parte chiuso per gravi problemi strutturali.
La decisione della chiusura è arrivata a seguito di indagini effettuate dall’Anas. Dopo anni di segnalazioni per via delle evidenti problematiche presentate da molti piloni. Nel marzo 2017 è arrivata la chiusura del tratto più lungo. Da allora, la struttura si presenta come un serpentone di cemento armato abbandonato. Attualmente sono in corso lavori di ristrutturazione che dovrebbero terminare nel 2021 e che costeranno 30 milioni di euro.
Il ponte chiuso in Libia
Tra i tanti ponti progettati da Morandi in Italia e nel mondo ce n’è un altro che ha avuto diversi guai: si tratta del ponte sul Wadi al Kuf, che si trova a 20 chilometri da Beida, in Libia. Il ponte è stato chiuso nel 2017 per il deterioramento strutturale.