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Padoa Schioppa aveva ragione: i giovani di oggi sono diventati bamboccioni. C’è la prova scientifica

Nel 2007 il ministro delle Finanze dell'ultimo governo Prodi venne travolto da una gogna mediatica senza precedenti per aver utilizzato il termine

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
Padoa Schioppa aveva ragione: i giovani sono bamboccioni. C’è la prova scientifica

Il tempo può essere galantuomo. Con certezza si può dire che a distanza di 10 anni lo è stato con il ministro delle Finanze dell’ultimo governo Prodi, Tommaso Padoa Shioppa, che nell’autunno del 2007 venne travolto da una delle peggiori gogne mediatiche della storia italiana per aver definito bamboccioni i giovani. Una ricerca scientifica ha dimostrato che negli ultimi due decenni quel giudizio è diventato realtà.

Bamboccioni fuori di casa 

I guai per Padoa Schioppa iniziarono nell’ottobre del 2007, nel corso di una audizione davanti al Parlamento. Presentando un provvedimento che introduceva agevolazioni sugli affitti per i più giovani, il ministro affermò “di voler mandare i bamboccioni fuori di casa”. Mai dichiarazione fu più infelice. Venne travolto dalle critiche delle opposizioni e dei cittadini comuni. Perfino all’interno della stessa maggioranza qualcuno prese le distanze da lui.

Tommaso Padoa Schioppa

Ricerca conferma validità della tesi del ministro 

Padoa Schioppa non c’è più, è deceduto a dicembre del 2010, e quindi non può godersi la rivincita. Jean Twenge, docente di psicologia alla San Diego State University, si è presa la briga di prendere in esame ben 8,4 milioni di giovani statunitensi per misurare il loro livello di esperienza in quattro attività tipiche dell’età adulta: fare sesso con un partner, bere alcool, lavorare e guidare l’automobile. Il risultato è sorprendente. A partire dal 2000 si è assistito ad un continuo calo del numero di adolescenti con esperienze adulte sulle spalle. Un esempio concreto può aiutare a capire meglio il fenomeno in atto. Nel 1991 il numero di 17enni che avevano già avuto una esperienza sessuale era pari al 54%. Oggi il dato si ferma al 41%. “I diciottenni di oggi sono come i quindicenni del 1976” ha spiegato Twenge illustrando il risultato principale della sua ricerca.

Italia come l'America 

Tendenza valida solo per gli Stati Uniti? Assolutamente no, i risultati valgono anche per i giovani italiani come confermato al quotidiano la Repubblica da Alessio Vieno, professore di psicologia dello sviluppo all’università di Padova, che ha condotto ricerche simili a quelle della Twenge. “I quindicenni che hanno avuto un rapporto sessuale – ha spiegato lo scienziato italiano – sono diminuiti del 3.4% fra il 2002 e il 2010” e lo stesso trend è stato rilevato per il consumo di alcool.

Due le cause principali del fenomeno 

Quali i motivi di questa sindrome da bamboccioni? Gli studiosi ne indicato due. Il primo, di cui ormai sempre di più si incomincia ad avere consapevolezza, è che l’avvento di internet e della tecnologia digitale sta sottraendo spazio e tempo alla socializzazione fisica. Il secondo ha invece a che fare con la crescita della ricchezza delle famiglie a cui si è aggiunto un calo della natalità. Ambienti agiati tendono a prolungare l’adolescenza e quindi a ritardare la spinta ad avere le prime esperienze adulte. Se il Paese non riesce presto ad uscire dalle secche della crisi economica i primi a farne le spese potrebbero dunque essere proprio i bamboccioni, dato che le maggiori avversità potrebbero riaccendere lo stimolo a diventare adulti prima del tempo. Ovviamente smartphone permettendo.

 

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
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