Covid, morto in Israele il leader dei no vax Hai Shaulian: “Incitava alla protesta benché attaccato al ventilatore polmonare”
Nel suo ultimo post: “Il Green pass non verrà introdotto in Israele, non ha nulla a che fare con il Coronavirus e non ha nulla a che fare con i vaccini”
Hai Shaulian, uno degli organizzatori delle proteste in Israele contro il Green Pass, maschere e vaccinazioni, è morto lo scorso 13 settembre di Covid in un ospedale a Holon, nel centro del Paese. Stando a quanto riportato dai media locali Shaulian, di recente, aveva postato su Facebook una sua foto dall'ospedale attaccato al ventilatore polmonare e al tubo dell’ossigenoterapia attraverso la quale ha spronato i suoi sostenitori a proseguire nelle proteste.
Il post
“Cari amici, le mie condizioni sono estremamente critiche, non posso parlare o rispondere alle persone. Non ho ossigeno e non riesco a stabilizzarmi. Mi sono svegliato questa mattina bagnato fradicio come se qualcuno avesse lanciato diversi secchi d’acqua. Mi ci è voluta circa un’ora per capire chi sono, dove sono e cosa ci faccio qui. La mancanza di ossigeno è una cosa orribile”.
Nonostante le sue condizioni siano state da lui stesso definite critiche Shaulian ha chiesto ai suoi sostenitori di non interrompere le proteste contro l’obbligo vaccinale: "Lo stato agisce con metodi coercitivi criminali contro di noi. Non arrendetevi! Il Green pass non verrà introdotto in Israele, non ha nulla a che fare con il Coronavirus e non ha nulla a che fare con i vaccini, ma ha a che fare con la coercizione”.