Gli ascensori in ospedale non funzionano, e un paziente per questo è morto
La vicenda - tragica e grottesca allo stesso tempo - è avvenuta nel nosocomio di Locri. La vittima si trovava in Cardiologia e a causa di un arresto cardiaco doveva esser trasferita urgentemente in rianimazione
Il destino di due persone è rimasto legato per diverse ore al funzionamento di un ascensore, l’unico funzionante all’interno dell’intero ospedale. Uno dei due pazienti, alla fine non ce l’ha fatta ed è morto a causa del grave ritardo con cui è stato trasferito nel reparto di rianimazione. La vicenda - tragica e grottesca allo stesso tempo - è avvenuta nel nosocomio di Locri: a denunciarla è stato il sindaco del centro in provincia di Reggio Calabria, Giovanni Calabrese. La persona deceduta si trovava in Cardiologia, ma, a causa di un arresto cardiaco doveva essere trasferita con urgenza in rianimazione: trasferimento che è avvenuto con enorme, fatale, ritardo a causa del malfunzionamento degli impianti. L’uomo, un 91enne di Ardore, piccolo centro della Locride, doveva essere trasferito a metà mattinata, ma lo spostamento sarebbe avvenuto solo poco prima delle 13, portando così al decesso del paziente.
L'incredibile storia
Secondo quanto ricostruito, anche attraverso gli aggiornamenti effettuati tramite Facebook dal sindaco di Locri, alle 10.30 di ieri il primo cittadino avrebbe allertato i carabinieri chiedendo il loro intervento poiché si era guastato l'unico ascensore funzionante dei cinque presenti in ospedale. Dentro sarebbero rimasti bloccati due pazienti, il novantunenne e una donna di circa cinquant’anni. In particolare l'anziano era già in dialisi, era entrato in ospedale in pronto soccorso e poi era stato trasferito al reparto di cardiologia e doveva essere trasportato al reparto di rianimazione. Sul posto insieme ai carabinieri sono intervenuti anche i vigili del fuoco del distaccamento di Siderno che sono riusciti a liberare gli occupanti, ma solo diverso tempo dopo. Così, il 91enne sarebbe stato finalmente trasportato nel reparto di rianimazione ma dopo le ore 14 è deceduto.
La vicenda tragica e grottesca
“Tutto ciò è vergognoso, assurdo e inaccettabile. Ancora più inaccettabile è l'indifferenza e l'indolenza dei responsabili di questa situazione. Personaggi, asserviti ad un sistema politico corrotto e contorto, che per anni hanno abusato e continuano ad abusare del nostro ospedale. Personaggi che dovrebbero essere immediatamente rimossi dagli incarichi affidatigli avendo ampiamente dimostrato totale incapacità nella gestione della struttura ospedaliera” ha tuonato il sindaco Calabrese, chiamando in causa anche il ministro degli Interni, Matteo Salvini, eletto proprio in Calabria.
In Calabria diritto alla salute negato
Si tratta dell’ennesimo caso sospetto che ha la Calabria come teatro di un diritto alla salute negato. La sanità regionale, infatti, è da anni commissariata e allo sbando, anche a causa degli sperperi e dell’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore. Proprio pochi giorni fa si è insediato il neo commissario nominato dal Governo, il generale Saverio Cotticelli, al lavoro insieme al sub commissario Tommaso Schael. E nell’immediatezza del fatto, i due commissari governativi hanno disposto l’invio dei Nas all’interno del nosocomio di Locri, per le urgenti indagini sulle condizioni della struttura. Indagini d’ufficio, dato che i familiari dell’anziano non hanno al momento presentato alcuna denuncia.
Sul punto è intervenuto il senatore di Forza Italia, Marco Siclari, che è capogruppo azzurro in Commissione Sanità: “Lo Stato spende 340 milioni di euro per curare i calabresi fuori regione ma non ha soldi da spendere in Calabria per migliorare la sanità! Cosa altro serve per capire che non occorre un nuovo commissario, ma serve chiudere il commissariamento e mandare i fondi in Calabria per investirli in strutture sanitarie come accade nelle altre regioni?”.