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Otto mesi per un esame istologico, la procura apre un'indagine. Spuntano altri casi. Avviata una petizione popolare

Il notevole ritardo nella consegna dell’istologico non ha consentito alla signora Maria Cristina Gallo di curarsi per tempo. La procura ha acquisito le cartelle cliniche all'ospedale di Mazara in cui, a dicembre del 2023, la o era stata operata

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Foto Ansa

La Procura di Marsala ha aperto un'indagine sul caso dell'insegnante di Mazara del Vallo, Maria Cristina Gallo, 56 anni, che ha dovuto attendere 8 mesi l'esito dell'esame istologico disposto dopo l'asportazione di una neoformazione all'utero. La donna aveva presentato un esposto. Il referto, sollecitato più volte anche per vie legali e arrivato con incredibile ritardo, ha diagnosticato alla donna un tumore al quarto stadio che, nel frattempo, ha prodotto metastasi.

8 mesi per l’istologico

Gli otto mesi impiegati per consegnare il referto sono stati davvero troppi e proprio per il ritardo di quella consegna le condizioni di salute della donna si sono aggravate. La signora Gallo, docente in un istituto superiore, è stata operata, otto mesi fa, per un fibroma all’utero; l’esame istologico in realtà diagnostica un tumore che, in questi mesi, ha provocato metastasi anche ad altri organi costringendo la paziente a curarsi a Milano per contenere i danni della progressione del male.

L’indagine

Intanto i pm, coordinati dal procuratore Fernando Asaro, nei giorni scorsi hanno acquisito le cartelle cliniche all'ospedale di Mazara in cui, a dicembre del 2023, la Gallo era stata operata. Scopo dell'indagine accertare l'eventuale nesso di causalità tra il ritardo e l'aggravamento della malattia.

“Ormai il male è stato compiuto”

"Non voglio giustizia ma voglio praticare la giustizia per il futuro", ha detto l'insegnante che ora si sta sottoponendo alla chemioterapia. "Oramai il male è stato compiuto - ha commentato la paziente in cura all'istituto nazionale tumori di Milano- la mia battaglia non è né rancore e né rabbia ma è solo per cambiare le cose". Intanto il ministero della salute ha scritto all'Asp di Trapani per avere chiarimenti sui tempi di lavorazione dei campioni istologici: in attesa di esito ci sarebbero all'Asp di Trapani quasi 3000 esami. E anche su questo aspetto sarebbero in corso accertamenti da parte della Procura.

La petizione

Un gruppo di cittadini di Marsala ha promosso una petizione popolare per denunciare la grave crisi della sanità pubblica nella provincia di Trapani, evidenziando ritardi nei referti degli esami istologici che hanno causato danni gravi ai pazienti. La petizione, firmata da oltre 120 persone, sarà inviata al presidente della Regione, Renato Schifani. 

I firmatari criticano la gestione dell'Asp di Trapani, accusandola di non aver programmato per tempo le necessarie convenzioni per la continuità del servizio, dopo il pensionamento di alcuni anatomo-patologi. Inoltre, ricordano che Schifani aveva promesso una decadenza automatica dei dirigenti sanitari in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, sottolineando come i lunghi tempi di attesa rappresentino una violazione di questo impegno.

Nel testo si cita anche il caso di Paolo Robino, ex infermiere morto prima di ricevere l’esito del proprio esame diagnostico, a conferma della drammatica situazione sanitaria nella provincia. I cittadini chiedono quindi interventi immediati e dimissioni dei vertici dell'Asp, denunciando un sistema sanitario inadeguato a garantire cure tempestive.

 
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