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Addio alle ricette cartacee, dal 2025 dematerializzazione sarà totale. Ma ci sono ancora grossi problemi da risolvere

Dal prossimo anno tutte le prescrizioni mediche saranno digitali, ma medici e farmacisti temono disagi per i pazienti a causa dei frequenti problemi tecnici. Cosa prevede la nuova legge

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Foto Ansa
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La legge di bilancio 2025 introduce la completa dematerializzazione delle ricette mediche, stabilendo che tutte le prescrizioni a carico del Servizio sanitario nazionale (SSN), dei servizi territoriali per il personale navigante, marittimo e dell'aviazione civile (Sasn), dovranno essere emesse esclusivamente in formato elettronico. L’obiettivo della normativa è migliorare il monitoraggio delle prescrizioni e arricchire il fascicolo sanitario elettronico di ciascun paziente. Tuttavia, saranno le regioni a dover garantire l’attuazione pratica di questa misura.

Filippo Anelli (Fnomceo): “Reti stabili per evitare disagi”

Il presidente della Federazione dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, ha espresso preoccupazioni sulla reale implementazione del sistema: “Gli strumenti elettronici devono rappresentare un ausilio per il medico e migliorare la trasmissione delle ricette alla farmacia. Il problema è se siamo pronti per farlo e se le reti di supporto tengono”. Anelli ha sottolineato la necessità di potenziare l’infrastruttura digitale per evitare di aggravare il carico di lavoro dei sanitari. Ha poi evidenziato una criticità specifica legata alla domiciliarità: in molte aree del Paese, le connessioni internet sono instabili o assenti, rendendo difficile l’accesso al sistema di ricette elettroniche.

Federfarma: “Criticità mettono a rischio il diritto al farmaco”

Anche la Federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani (Federfarma) ha sollevato preoccupazioni. Gianni Petrosillo, vicepresidente di Federfarma e presidente della sezione Farmacie rurali, ha dichiarato: “Federfarma ha sempre collaborato al processo di dematerializzazione fin dalla fase sperimentale, ma oggi il sistema funziona con molte criticità”. Petrosillo ha spiegato che, sebbene il 98% dei farmaci sia già prescritto tramite ricette digitali, i problemi persistono lungo la rete principale, il Sistema di Accoglienza Centrale (Sac), e nelle reti locali, i Sistemi di Accoglienza Regionali (Sar). “Il codice della ricetta e la tessera sanitaria sono le chiavi per accedere alla prescrizione, ma in caso di problemi di rete non è possibile risalire al farmaco da erogare”, ha osservato Petrosillo. Federfarma ha proposto di introdurre un promemoria cartaceo con il nome del farmaco, per consentire l’erogazione provvisoria in caso di malfunzionamenti, evitando così disagi per i pazienti. “È un problema che va affrontato perché si tratta di rispettare il diritto del cittadino ad avere il farmaco”, ha concluso.

La sfida della transizione digitale: la palla alle Regioni

Il passaggio dalle ricette cartacee a quelle digitali rappresenta un passo avanti verso la modernizzazione del sistema sanitario, ma la sua attuazione pratica potrebbe rivelarsi complicata. Medici e farmacisti chiedono un potenziamento delle reti digitali per garantire continuità nel servizio e tutelare i diritti dei pazienti, specialmente nelle aree rurali e meno connesse. La sfida ora passa alle regioni, che dovranno assicurare l'efficienza del sistema e prevenire interruzioni nell'accesso ai farmaci.

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