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Viaggio nella definizione e nel concetto di parità di genere, dal PNRR al Bilancio di genere

Per il rapporto 2018 di UN Women, “Raggiungere l’uguaglianza di genere non è solo un obiettivo importante in sé e per sé, ma anche un catalizzatore per raggiungere l’Agenda 2030 e un futuro sostenibile per tutti”.

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Viaggio nella definizione e nel concetto di parità di genere, dal PNRR al Bilancio di genere
Foto Shutterstock

La parità di genere è oggi tra le tematiche di maggiore interesse e attualità a livello globale: presenta una natura duplice, che la configura non solo quale diritto umano fondamentale, ma anche quale condizione necessaria per un mondo prospero, sostenibile e in pace. Garantire alle donne parità di acceso a tutte le sfere, come l’istruzione, il lavoro, le cure mediche, la partecipazione ai processi decisionali, politici, economici, etc., potrà promuovere economie sostenibili di cui beneficeranno la società e l’umanità intera.

La  promozione  della  parità,  grazie  all’impegno  di  società,  organizzazioni  complesse  e opinion leader, è diventato un tema sempre più centrale nelle politiche di sviluppo dei Governi e delle istituzioni internazionali come le Nazioni Unite e l’Unione Europea. Uno sforzo comune che richiede una serie di politiche e misure complementari per sostenere l’empowerment, la parità e la leadership delle donne nella sfera economica e sociale da parte di tutti i soggetti interessati.

Troviamo la parità di genere enunciata nell’Obiettivo Cinque dell’Agenda 2030, il quale mira al raggiungimento effettivo della parità di genere tra donne e uomini nello sviluppo economico, all’eliminazione di tutte le forme di violenza, all’uguaglianza dei diritti a tutti i livelli di partecipazione. Il quinto obiettivo è obiettivo strategico e cruciale per il conseguimento di tutti gli altri, non potendosi in alcun modo prescindere da questo tema.

La Missione 5 del PNRR

Il Global Gender Gap Index è un report che ha analizzato la parità di genere in 153 paesi: l’Italia si colloca solo al 63° posto come Gender Gap, al 114° come opportunità economiche  e  partecipazione,  al  125°  per  parità  salariale.  Numeri  troppo  bassi,  che impongono al legislatore e alle organizzazioni complesse di dare una spinta in avanti verso la parità di genere.

A livello nazionale, il tema della parità di genere è stato messo al centro della Missione 5 “Inclusione e Coesione” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Un ruolo di grande rilievo nel perseguimento degli obiettivi, trasversali a tutto il Piano, che punta sul sostegno all’empowerment femminile e sul contrasto alle discriminazioni di genere attraverso anche politiche di incremento delle prospettive occupazionali dei giovani, di riequilibrio territoriale e sviluppo del Mezzogiorno e delle aree interne.

L’obiettivo della Missione 5 è facilitare la partecipazione al mercato del lavoro delle donne anche attraverso il ruolo della formazione, e rafforzare le politiche attive in materia di diritto del lavoro al fine ultimo di favorire ed incentivare l’inclusione sociale.

Per  questa  Missione  sono  stati  stanziati  19.85  miliardi  di  euro,  pari  al  10.34% dell’importo totale del PNRR, suddivisi per aree di investimenti mirate, quali ad esempio il sistema di certificazione della parità di genere e la creazione di imprese femminili.

Creazione di imprese femminili

Incentivare la partecipazione attiva delle donne al mondo del lavoro, favorendo in particolare l’attività imprenditoriale femminile, è un caposaldo fondamentale di tutta la Missione. Le donne in imprenditoria sono un valore incredibile, capaci come pochi altri di utilizzare le leve della leadership gentile al fine di creare benessere condiviso. Il legislatore ha così previsto sistemi di sostegno all’imprenditoria femminile rimodulati, e sono state introdotte nuove forme di incentivazione per stimolare progetti imprenditoriali. Verrà implementata inoltre una strategia di comunicazione ad hoc al fine di creare un clima favorevole e stimolante per le imprenditrici donne.

Sistema di certificazione della parità di genere

La misura, per cui sono stati stanziati 10 milioni, ha lo scopo di assicurare una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e ridurre la pay gap (il divario nel salario, che vede le donne essere pagate tendenzialmente meno, a parità di competenze, rispetto ad un collega uomo) attraverso la creazione di un sistema nazionale di certificazione della parità di genere, soprattutto per le aree più delicate (quali, ad es. le opportunità di crescita in azienda, la parità salariale e parità di mansioni, le politiche di gestione delle differenze di genere, la tutela della maternità etc.). L’obiettivo è migliorare le condizioni di lavoro delle donne anche in termini qualitativi, di remunerazione e di ruolo, e promuovere la trasparenza sui processi lavorativi nelle imprese ed una maggiore inclusione.

Il Bilancio di Genere

Uno strumento importante a disposizione delle imprese e delle organizzazioni complesse per il raggiungimento di questi obiettivi è il Bilancio di Genere, uno studio che mette a sistema l’impegno aziendale in ambito di genere e promuove la parità sia all’interno che all’esterno dell’impresa attraverso la rendicontazione, l’identificazione e l’implementazione delle azioni volte a stimolare una cultura inclusiva, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Molte sono le società di consulenza (tra tutte, ricordiamo, Obiettivo Cinque) che accompagnano le aziende in un percorso di posizionamento e valorizzazione delle loro politiche di genere; azioni e impegno concreto, che mirano alla produzione di un benessere diffuso, capace di portare valore condiviso.

Un cambio di paradigma

Nel nostro Paese c’è ancora molto da fare per raggiungere una piena consapevolezza di tutti i player sull’importanza di questi temi. Un primo passo in avanti è già stato fatto grazie all’introduzione della Legge Gribaudo che, nel 2021, ha modificato il Codice delle Pari Opportunità e introdotto la Certificazione di Parità di Genere, istituendo un comitato tecnico che determina le linee guida per la certificazione e riconosce premialità alle aziende certificate. Una modifica legislativa utile, ma che non basta.

È evidente come la società intera deve affrontare un cambio di paradigma e di mentalità, comprendendo che l’impegno per la gender equality è fondamentale e imprescindibile per il raggiungimento di una società sostenibile del futuro. Considerando la parità di genere come tema trasversale e non settoriale, cruciale per il conseguimento di tutti gli obiettivi del PNRR e dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, l’auspicio diffuso è quello verso un cambio di passo concreto, che porti ad utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per il raggiungimento di una vera e concreta parità di genere.

Perché la parità permette di far crescere il Paese dal punto di vista economico, sociale, culturale ed è conforme ai valori democratici che caratterizzano la nostra società. Questo, e molto altro, è il potere di essere pari.

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