Venezia 02.03.2017 (Digital Media) - Un investimento di circa 400 milioni di euro, di cui 83 di fondi europei (Fesr e Feasr) da destinare a tutte le aree ‘bianche’ e dunque ai territori non serviti dagli operatori nell’ambito dello sviluppo della Banda Ultra Larga. La Regione Veneto ha così avviato il Piano per una infrastruttura pubblica di rete che permetterà di fornire a tutti almeno 30 Mbps, arrivando ad abilitare in alcuni luoghi i 100 Mbps.
L’operazione è stata illustrata a Palazzo Balbi a Venezia dall’assessore regionale allo sviluppo economico, ricerca e innovazione, Roberto Marcato, e dal direttore Generale di Infratel Italia S.p.A. (Società in-house del Ministero Sviluppo Economico) Salvatore Lombardo. L’apertura dei primi cantieri è prevista per l’estate, dopo l’individuazione definitiva del Concessionario, che avrà il compito di progettare, realizzare, e gestire l’infrastruttura per 20 anni. Fondamentale sarà la collaborazione con le amministrazioni comunali.
“L’Accordo di Programma, che ci vede impegnati nella realizzazione di questa opera strategica con il Ministero – ha detto Marcato - prevede un ruolo attivo anche dei comuni. Per questo abbiamo programmato incontri nei comuni capoluogo delle sette province, con l’obiettivo di spiegare e dettagliare le ripercussioni del Piano a livello territoriale. Per velocizzare i cantieri sul proprio territorio ogni comune sarà infatti chiamato a sottoscrivere una convenzione tecnica con Infratel Italia. Invito quindi i sindaci di tutti i comuni veneti ad essere presenti a questi incontri. L’Unione Europa ha chiesto specificamente di investire risorse per ridurre il divario digitale – ha aggiunto Marcato – e il Veneto, pur essendo una delle regioni più produttive del Paese, risulta ancora carente per quanto riguarda la infrastrutturazione della Banda Ultra Larga. Il forte investimento in Veneto deciso dal governo consentirà di arrivare a dare una copertura vicina al 100% entro il 2020 e rappresenta sotto questo profilo un fattore di equità, condiviso con la altre realtà regionali. Il Piano per la Banda Ultra Larga diventa inoltre un segnale di attenzione straordinaria per le imprese, perché senza le infrastrutture digitali non è possibile affrontare la grande scommessa della rivoluzione industriale in corso, indicata anche da Industria.4”.
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